Vaccini, ecco perché il morbillo può essere un virus killer
Quando si parla di vaccini l’opinione pubblica si spacca, molti genitori guardano ai vaccini con sospetto, alcuni addirittura sono convinti che facciano male. Basta leggere qualche forum su Facebook per trovare post terrificanti. «Sono bombe per l’organismo di un bambino, mio figlio il morbillo lo deve prendere e poi ci leviamo il pensiero», altri scrivono «Ci siamo fatti tutti le malattie esantematiche, non mi pare che siamo morti. I vaccini servono solo a chi li produce» e così via. Insomma, sui social la tesi del complottiamo e della mano oscura di “Big Farma” va per la maggiore. Fortunatamente la situazione viene controbilanciata dai medici, sempre più spesso calci di usare al meglio gli strumenti social, che dal canto loro cercano di dare buoni consigli. Ora a far molto rumore è una scoperta legata a ben due ricerche scientifiche rispettivamente su Science e Science Immunology. Il succo di questi due studi è che nei bambini il virus del morbillo può produrre un effetto di cancellazione della memoria immunitaria, aprendo la strada a virus molto pericolosi. Già, il virus del morbillo, quello che tanti genitori ritengono poi non tanto pericoloso per i propri figli, può spazzare via fino al 73% degli anticorpi che difendono l’organismo da altre malattie come influenza, herpes e polmoniti.
VIRUS SCAN
Il primo test è stato realizzato dall’Howard Hughes Medical Institute di Boston, assieme all’Harvard Medical School e l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam. I ricercatori hanno adoperato il VirScan per verificare il sangue dei bambini e misurare i livelli di anticorpi pronti a combattere virus e batteri. L’esame, fatto prima del morbillo e due mesi dopo l’infezione, ha rivelato che la malattia cancella dall’11% al 73% delle difese anticorpali. Lo stesso test, ripetuto sui macachi prima del morbillo e cinque mesi dopo l’infezione, ha confermato la perdita del 60% degli anticorpi. Conclusioni complementari sono state ottenute dal secondo studio, pubblicato dal britannico Wellcome Sanger Institute con l’Università di Amsterdam. Condotto sempre sullo stesso gruppo di 77 bambini protestanti ortodossi non vaccinati, dimostra che il morbillo causa la perdita di specifiche cellule della memoria immunitaria, lasciando i bambini vulnerabili.
ALLARME CELATO
Come sottolineano gli stessi ricercatori, i risultati dimostrano che “il morbillo è più pericoloso di quanto immaginiamo” e che “il vaccino ha benefici addirittura superiori all’atteso”, dal momento che può proteggere anche da infezioni secondarie alla malattia. Proprio la vaccinazione ha abbattuto dell’80% i casi di morbillo nel mondo tra il 2000 e il 2017 salvando 2,1 milioni di vite, ma a causa delle più recenti campagne no-vax la tendenza si è invertita, tanto che il numero dei casi dal 2018 a oggi è aumentato del 300%. Anche l’Italia sta vivendo questo fenomeno: secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, sono 1.596 i casi di morbillo segnalati dal primo gennaio al 30 settembre 2019, con un decesso per complicanze respiratorie in un adulto di 45 anni non vaccinato e con patologie concomitanti. Valutare l’impatto della vaccinazione è stato l’obiettivo dello studio pubblicato su Science dall’Howard Hughes Medical Institute di Boston con l’Harvard Medical School e l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam.