Incendio a Caivano, cosa sono le diossine
Fuoco e fiamme in un’azienda di stoccaggio e smaltimento di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata nella zona industriale di Pascarola, a Caivano (Napoli). La Terra dei Fuochi, insomma, è tornata ad ardere. Ieri una colonna di fumo nero si è levata per chilometri, oscurando il cielo e rendendo l’aria irrespirabile. I vigili del fuoco hanno combattuto contro il tempo nel tentativo di evitare che altra plastica venisse a contatto con le fiamme peggiorando una situazione già disastrosa. Sul posto anche carabinieri e personale dell’Arpac. Sin qui la cronaca di quanto avvenuto ieri nel napoletano, ma ora i cittadini si chiedono quali possono essere gli effetti delle diossine sulla salute.
Il dossier del ministero
Proprio su questo tema il ministero della Salute aveva prodotto un interessante dossier. Le diossine, si legge, sono sostanze che vengono immesse nell’ambiente da numerose sorgenti, hanno una struttura chimica stabile e una considerevole vita media. Possono determinare un inquinamento cronico, pressoché ubiquitario e possono dar luogo a eventi che, con una nuova accezione del termine, potremmo definire “emergenze ambientali”. E quella di ieri lo è di certo.
Rischi ad ampio raggio
Ciò che preoccupa è che «le diossine sono sostanze semivolatili, oltre che estremamente resistenti alla degradazione chimica e biologica». E’ il ministero della Salute a specificare che «pur essendo scarsamente idrosolubili, trovano nell’acqua un’ottima via di diffusione una volta adsorbite sulle particelle minerali e organiche presenti in sospensione. Le caratteristiche chimico-fisiche sopra richiamate, fanno diventare tali sostanze facilmente trasportabili dalle correnti atmosferiche, e, in misura minore, dai fiumi e dalle correnti marine, rendendo così possibile la contaminazione di luoghi lontani dalle sorgenti di emissione. A causa della loro presenza ubiquitaria nell’ambiente, persistenza e liposolubilità, le diossine tendono, nel tempo, ad accumularsi negli organismi viventi, nei tessuti e organi dell’uomo e degli animali. Inoltre, salendo nella catena trofica (alimentare), la concentrazione di tali sostanze può aumentare, arrivando a esporre a rischio maggiore il vertice di detta catena». In altre parole, sbaglia chi ritiene di essere al sicuro solo perché vive relativamente lontano dal luogo dell’incendio. Il rischio per la salute va ben oltre la cosiddetta Terra dei Fuochi.