Non solo melanoma, ecco come «salvarsi la pelle»
Per «salvarsi la pelle» è importante fare prevenzione. Ma come? L’unico modo è quello di sottoporsi a controlli periodici dal dermatologo o, in caso di qualche dubbio, chiedere consiglio al medico di famiglia. Attenzione però, non è solo dal melanoma che ci si deve guardare. Per essere chiari, il melanoma è il tumore cutaneo del quale si sente parlare più spesso. La ragione è tutta nella pericolosità della neoplasia, ma questo non significa che non ci si debba preoccupare anche di forme tumorali che, se trascurate, possono essere aggressive. I tumori della pelle sono infatti diversi e sono molto frequenti per un motivo
tanto ovvio quanto sottovalutato: la pelle è la nostra prima difesa dalle aggressioni esterne, è l’organo più esteso e quello che subisce i maggiori «insulti», spesso anche a causa di comportamenti incauti. Si pensi ad esempio alle maratone estive sotto i raggi ultravioletti in nome di un’abbronzatura da record.
Un nemico insidioso
Uno dei tumori della pelle dai quali ci si deve guardare è il carcinoma cutaneo a cellule squamose, che
è meno pericoloso del melanoma ma può, in alcuni casi, portare a metastasi. Perché bisogna conoscerlo?
Per il fatto che il carcinoma a cellule squamose (o spinocellulari) è la seconda forma più comune di tumore cutaneo. Non è raro che ì carcinomi cutanei spinocellulari abbiano origine da cheratosi attiniche. Spesso possono sembrare lesioni rialzate della pelle, con una superficie che presenta piccole crosticine. Altre volte questa neoplasia si manifesta sotto forma di chiazze rossastre desquamanti. Ad occhi poco esperti questi tumori, che crescono relativamente in fretta, possono essere confusi con banali verruche. Altrettanto grave sarebbe scambiare questa forma di cancro della pelle con un principio di psoriasi. Cosa che purtroppo a volte succede.
Immunoterapia
«Lo scorso anno a Chicago sono stati presentati i dati preliminari della sperimentazione con l’immunoterapia, che ormai si sta diffondendo in tutti i campi», spiega Paolo Ascierto (Presidente della fondazione Melanoma e direttore dell’Uoc oncologia melanoma del Pascale).
«Un anticorpo anti Pd1 che nei pazienti con carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato permette di ridurre l’estensione della neoplasia. Devo dire che le forme localmente avanzate e metastatiche non sono molto frequenti, ma quando sono presenti è bene avere una terapia che possa risultare efficace». Per continuare a leggere Clicca QUI