Ore decisive per il piccolo Charlie Gard
E’ un calvario infinito quello della famiglia Gard, in attesa di una decisione che a quanto pare non arriverà prima di domani. I genitori del Charlie dovranno aspettare ancora molte ore prima di sapere se l’Alta Corte di Londra autorizzerà o meno le cure che potrebbero salvare il piccolo. Con ogni probabilità l’udienza sarà infatti aggiornata a domani: il giudice Nicholas Francis ha ordinato infatti all’ospedale Great Ormond Street di fornire dati sulle dimensioni della testa di Charlie «entro domani». I genitori del piccolo Charlie hanno però abbandonato l’aula dell’Alta Corte di Londra a causa di un disaccordo con il giudice Francis su ciò che avevano detto durante l’udienza di tre mesi fa.
Aggrappati alla speranza
I genitori del piccolo sperano ovviamente «che le corti alla fine decideranno in nostro favore», permettendo di far curare il bimbo di 11 mesi da «esperti medici specializzati nella malattia». Il bimbo è infatti colpito da «deplezione del Dna mitocondriale». Il giudice Francis è chiamato a decidere se autorizzare le terapie sperimentali sul piccolo di 11 mesi gravemente malato oppure confermare la sua decisione precedente che diede ragione ai medici del Great Ormond Street autorizzandoli a staccare i macchinari che tengono in vita il neonato. Il giudice ha aperto l’udienza – alla quale assistono i genitori di Charlie – premettendo che la priorità di tutti è decidere la cosa migliore per il bambino: «Il suo benessere – ha detto Francis – è la preoccupazione principale di tutti noi».
Appesi a un filo
Sulla vicenda del piccolo Charlie si è detto ormai di tutto. Tra favorevoli e contrari, rispetto alla terapia sperimentale, l’opinione pubblica è stata coinvolta (e per certi versi travolta) ai massimi livelli. Forse anche troppo. Centinaia di migliaia i messaggi postati sui social e tramite gli account Twitter che hanno creato una pressione enorme attrno a questo caso. Viene da chiedersi con quale serenità l’Alta Corte possa prendere la sua decisione. Ma tant’è, l’interi pianeta social è appeso ad un filo, e molto probabilmente – come detto – ci resterà sino a domani. La speranza è che al più presto si possa individuare almeno una strada certa per Charlie, da troppo tempo in bilico tra la vita e la morte.
[wl_chord]