Da sceriffo a commissario, la vittoria di De Luca
La nomina di Vincenzo De Luca a commissario ad acta per la Sanità in Campania ha sollevato un polverone. Come sempre la pletora dei commenti si divide tra chi lo reputa uno scandalo e chi invece si complimenta, augurando a De Luca un buon lavoro. Nel mezzo ci sono i cittadini, quelli che devono pensare più che altro a sbarcare il lunario e che, per questo, non si curano troppo di chi sia commissario alla Sanità. In realtà, molti non sanno neanche che la sanità campana sia commissariata. Ma queste è un’altra storia. Tornando a De Luca, si è chiusa finalmente una partita che rischiava di tenere al paolo la nostra regione ancora per molto tempo.
L’Ordine dei Medici di Napoli
Tra i primi ad esprimere un cenno di approvazione per la rottura di questo stallo c’è l’Ordine dei Medici di Napoli.
«Abbiamo appreso dello sblocco di uno stallo che durava ormai da troppo, una nomina fatta nell’interesse dei cittadini della nostra Regione e speriamo in una nuova stagione di rapporti tra Ministero della Salute e Regione Campania». Scotti avverte: «Ora non c’è più tempo per tergiversare. E’ evidente quali responsabilità siano legate a questa nomina, responsabilità, che va dato atto, il Governatore dall’inizio del suo mandato non ha mai rifiutato, sono certo che l’intera classe medica campana sarà pronta a fare squadra nell’interesse della salute dei cittadini se finalmente si superano le sole logiche economiche in sanità e si comincia ad investire su quelle assistenziali».
La reazione dei Cinque Stelle
Preoccupati per la sovrapposizione di ruoli sono i pentastellati, per i quali la dicotomia “controllore controllato” in questo modo viene a mancare.
«L M5S – scrive in una nota la parlamentare Silvia Giordano – ha denunciato questo conflitto di interesse moltissime volte con interrogazioni e interpellanza, ma evidentemente gli interessi politico-elettorali sono più forti di ogni denuncia legale e fondata. Sembra chiaro che l’avvicinarsi delle elezioni politiche solleciti la conclusione di accordi e patti per qualche manciata di voti in più. Così come sembra palese la necessità di ricorrere a chi, come Vincenzo De Luca, promuova campagne elettorali scientifiche e organizzate sulle fritture di pesce sponsorizzate già in occasione dell’ultima campagna referendaria».
Niente più scuse
Bruno Zuccarelli, segretario regionale Anaao, ha accolto la nomina di De Luca con un commento molto chiaro:
«Finalmente il governo si è ricordato dei cittadini campani, ora però non ci sono più scuse». Per Zuccarelli «ora è il momento di iniziare ad affrontare i problemi, tanti, che questa regione, la sua Sanità, si trascina dietro. Ora – conclude il leader regionale Anaao – le chiacchiere stanno a zero. E’ bene che il neo commissario inizi da subito a lavorare per recuperare il tempo perso, e soprattutto sarà determinante evitare ogni tipo di polemica con il sub commissario, nell’interesse dei cittadini/pazienti».
L’ora del rilancio
Gabriele Peperoni, segretario provinciale del Sumai parla di una nomina «che va nel senso di ciò che ci aspettavamo e che sicuramente potrà rilanciare nei prossimi mesi la Sanità campana senza che vi siano conflitti tra il commissario e la Regione come abbiamo, purtroppo, dovuto assistere in quest’ultimo anno. Un sincero augurio di buon lavoro a De Luca, sperando che il neo commissario convochi al più presto le parti sindacali per la riorganizzazione di tutte le attività sia territoriali che ospedaliere della Sanità campana».
La rete contratto
Per Betty Argenziano e Silvana Papa, rispettivamente presidente di Federbiologi e Confapi Sanità Campania: «La nomina di Vincenzo De Luca a commissario della Sanità rappresenta un nuovo inizio per la Campania, una regione e una sanità nella quale c’è bisogno di attenzione ai cittadini, di aiuto alle fasce deboli, di oculatezza nella gestione delle risorse e di meritocrazia nel pubblico, così come nel privato. Siamo sicuri che ora si risolveranno velocemente i problemi legati al riconoscimento della rete contratto nel settore dei laboratori, con conseguente tutela della professionalità dei biologi e dei tanti posti di lavoro che questi garantiscono. Allo stesso tempo siamo certi che si risolverà l’annoso problema del fabbisogno soprattutto nel campo della riabilitazione. L’azione del governatore, da commissario alla Sanità, potrà e dovrà guardare alla Campania come modello di efficienza e catalizzatore di energie e competenze nel campo della ricerca. L’augurio è di un buon lavoro, noi siamo pronti a fare la nostra parte».
La Medicina generale
La Fimmg, per voce di Luigi Sparano, auspica che il mandato ricevuto «consenta al presidente di poter incidere in maniera significativa nello sviluppo e nelle nuove forme organizzative della Medicina Generale proseguendo con i medici di famiglia quella progettualità già iniziata con le forme sperimentali delle AFT, funzionali alla sostenibilità del nostro Sistema sanitario».
Rimboccarsi le maniche
Non c’è dubbio, dunque, che De Luca abbia vinto una partita importante, ma è altrettanto chiaro che ora ci sarà da rimboccarsi le maniche e cambiare veramente le cose. I presupposti ci sono tutti, del resto lo sceriffo, diventato ora commissario, non si è mai sottratto. Il suo decisionismo, spesso contestato dai suoi detrattori, è forse ciò che più di tutto è mancato alla Campania. Forse è il momento di crederci, di volere con tutte le nostre forse di rialzarci. Per dirla con il fortunato slogan che ha portato alla vittoria De Luca di non essere «mai più ultimi».
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