Obesità infantile emergenza sanitaria. 25% adolescenti italiani in sovrappeso
Il fenomeno sta assumendo le forme di un’epidemia, il 25% degli adolescenti italiani è sovrappeso e il 13% è obeso. L’obesità tra i bambini e gli adolescenti continua ad aumentare non soltanto nei Paesi industrializzati ma anche in quelli in via di sviluppo, come l’India o il Sud America. Negli Stati Uniti l’ obesità infantile è diventata una questione di “salute pubblica” con il 32% degli adolescenti in sovrappeso mentre una percentuale tra l’8 e il 17%, a seconda del gruppo etnico di appartenenza, è obesa. Secondo alcune proiezioni entro il 2025 i bambini in sovrappeso passeranno dagli attuali 41 milioni a 70 milioni.
Europa e Italia
In Europa si calcola che un bambino su tre, tra i 6 e i 9 anni, è in sovrappeso oppure obeso. Anche in Italia il fenomeno sta assumendo le forme di un’epidemia con cifre allarmanti anche se non omogenee sul territorio.
Secondo le ultime stime dell’osservatorio “OKkio alla SALUTE” dell’Istituto Superiore di Sanità, circa il 20% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni in Italia è sovrappeso e il 9,8% è obeso. Dal report emergono anche alcuni dati significativi sulle abitudini alimentari.
In particolare, l’8% dei bambini salta la prima colazione, mentre il 25% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura e il 41% che i propri figli assumono abitualmente bevande zuccherate e/o gassate.
Fegato grasso: rischi per la vista
L’ aumentare del numero di bambini in sovrappeso e obesi porta con sé la diffusione, in proporzioni epidemiche, della steatosi epatica non alcolica (NAFLD), ovvero l’accumulo di grasso nel fegato. Circa il 15% dei bambini ne è affetto, percentuale che sale fino a superare il 50% se si considera la popolazione di bambini obesi.
La steatosi epatica non alcolica, comunemente detta “fegato grasso”, ha tra le sue conseguenze lo sviluppo della sindrome metabolica, oltre al possibile sviluppo, nel corso della vita adulta, di cardiopatie, diabete, cirrosi epatica, ipertensione, retinopatie.
Secondo uno studio del Bambino Gesù, condotto su 1000 bambini nell’arco di due anni, esiste un’associazione tra obesità infantili, danni alla vista da alterazioni del microcircolo retinico e sviluppo della sindrome metabolica. Le alterazioni del microcircolo nella retina sono state infatti correlate all’insulino resistenza, al diabete di tipo II, all’ipertensione e allo sviluppo della sindrome metabolica. La percentuale di bambini che presentavano alterazioni della retina è stata del 9% a fronte di una percentuale prossima allo zero nella popolazione pediatrica normopeso.