Tempo di lettura: 2 minutiDue studi confermano l’anticipo della pubertà a seguito della pandemia. Con il lockdown sono raddoppiati i casi di giovani con il ciclo mestruale fin dalla terza elementare. A stimolare la produzione degli ormoni (e riduzione di melatonina) sarebbe l’aumento di peso, l’inattività fisica, lo stress e l’eccessivo utilizzo dei dispositivi tecnologici.
Il COVID anticipa la pubertà
Tra i cambiamenti prodotti dal Covid uno riguarda direttamente le giovanissime. Due studi, condotti in Italia, confermano una nuova tendenza che ha visto raddoppiare i casi di pubertà precoce rispetto all’anno precedente. Il
primo studio è stato condotto dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma e ha riportato un aumento dei casi che chiedevano una consulenza per la pubertà precoce (246 pazienti nel 2020 rispetto ai 108 del 2019 con un incremento del 108%). Nel
secondo studio (condotto alla Fondazione Meyer di Firenze) sono stati inclusi 49 casi di pubertà precoce di cui un gruppo di nuove diagnosi (37 bambine) mentre nel secondo gruppo (12 bambine) rientravano i casi a cui era stata già diagnosticata la pubertà precoce ma che avevano avuto un’accelerazione dello sviluppo durante il lock-down. I dati sono stati paragonati ai casi osservati nei precedenti 5 anni (2015-2019) e si è osservato un incremento altamente significativo delle nuove diagnosi di pubertà precoce ma anche della velocità di progressione della pubertà (secondo gruppo di bambine).
UN EFFETTO COVID: AUMENTO DI PESO, FATTORI PSICOLOGICI E USO DISPOSITIVI
Si ipotizza che l’innesco per lo stimolo alla produzione di ormoni sia dovuto a una somma di fattori: l’aumento di peso (in particolare dell’indice di massa corporea o BMI a seguito di un’eccessiva alimentazione e inattività fisica), l’utilizzo maggiore di dispositivi tecnologici e lo stress psicologico che correla anch’esso con la pubertà.
“Anche i fattori psicologici possono aver avuto un ruolo importante: l’ansia di poter contrarre la malattia, la paura della malattia, il distanziamento sociale, le modificazioni delle normali routine, la percezione dei timori dei genitori rispetto ai problemi finanziari o di altro genere possono aver creato un’instabilità emotiva ed una perdita del senso di sicurezza. Da ultimo – spiega Manuela FARRIS, ginecologa – è stato calcolato che l’esposizione ai dispositivi tecnologici sia aumentata durante il lock-down e questo overuse potrebbe aver portato ad una modifica della temporalità della pubertà o del tempo della pubertà. È plausibile che un aumentato uso di dispositivi elettronici porti ad una riduzione dei livelli della melatonina (la cui riduzione è legata allo sviluppo puberale) che funziona da innesco alle modifiche endocrinologiche che portano all’inizio dello sviluppo puberale ad un’età inferiore. Sarà necessario chiarire se questa tendenza sia legata al particolare momento del lock-down e confermata in studi condotti in altri centri italiani”
I PRIMI SEGNALI DA MONITORARE
“Nelle femmine inizia a comparire il seno, spuntano i peli e si osserva una crescita improvvisa in altezza. L’importante è non sottovalutare la situazione e rivolgersi subito al pediatra o a un ginecologo dell’infanzia, sarà lui a capire se siamo davanti a un caso di pubertà precoce e, in questo caso, anche per evitare che la bambina possa accusare dei sintomi a livello psicologico perché inizia a vedersi diversa dalle sue compagne – continua FARRIS
– saprà indicarci quale strada percorrere, per evitare che l’anticipata chiusura delle cartilagini blocchi la crescita staturale. In alcuni casi si potrebbe anche solo essere in presenza di uno sviluppo puberale accelerato che si tradurrebbe in mestruazione intorno ai 10-11 anni senza particolari problemi”. Il marchio Intimina ha di recente realizzato il “
Manuale della Ragazze Meravigliose”, uno strumento per le giovani ragazze e chi le circonda che vuole aprire la discussione sulle prime mestruazioni. Il contiene 5 storie di giovani donne che raccontano le proprie esperienze e i loro cambiamenti psico-fisici.