Colesterolo: arrivano ‘super-farmaci’ in grado di dimezzarlo
Ogni anno potranno salvare 10mila vite in Italia: si tratta dei super farmaci in grado di dimezzare il colesterolo. Nel nostro Paese, infatti, ogni anno muoiono più di 224.000 persone a causa di malattie cardiovascolari: di queste, poco meno di 50.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Su oltre un milione di pazienti più ad alto rischio, più di 8 su 10 hanno valori di colesterolo superiori a quelli delle linee guida europee. Un problema sanitario che rischia di aggravarsi anche per i controlli di routine saltati a causa della pandemia di Covid-19 ma che potrebbe ridursi grazie all’arrivo di farmaci innovativi, Questi ultimi controllano i livelli di colesterolo troppo alti anche nei pazienti che non riescono a farlo con le statine. La notizia è stata annunciata durante il congresso della Società italiana di cardiologia, nel corso del quale sono state presentate le due nuove molecole che saranno disponibili in Italia già da quest’anno.
I super farmaci contro il colesterolo
L’ efficacia delle nuove molecole è stata registrata in due studi già pubblicati sul New England Journal of Medicine. Il primo farmaco, infatti, basato su piccoli Rna interferenti, determina la riduzione del 54% del colesterolo Ldl (noto come quello ‘cattivo’) grazie a due iniezioni sottocutanee l’anno e non porta alcun effetto collaterale su fegato e reni. L’altro è l’acido bempedoico, che riduce di circa il 20% l’Ldl senza portare dolori muscolari come invece possono fare le statine. Questi farmaci, attraverso l’inibizione dell’Rna che l’attiva, bloccano la produzione di Pcsk9, una proteina implicata nel trasporto e nella distruzione dei recettori per il colesterolo sulla superficie delle cellule epatiche. Il colesterolo rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, responsabile di 47.000 decessi l’anno con una spesa sanitaria che arriva a 16 miliardi di euro per costi diretti e indiretti. Tenere più basso il livello di colesterolo ‘cattivo’ fa ridurre i rischi di infarto e ictus e la conseguente mortalità.