Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua o World Water Day, per valorizzare le risorse idriche del pianeta. La ricorrenza è stata istituita nel 1992 dall’ONU a seguito della Conferenza di Rio per sensibilizzare sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti per contrastare il cambiamento climatico.
L’acqua è essenziale per la sopravvivenza sulla terra: per la salute, la sicurezza alimentare e l’ambiente. Ad oggi ancora una persona su 4 non ha accesso all’acqua potabile e il 27% delle morti di bambini di età inferiore ai cinque anni è direttamente collegato a gravi malattie prevenibili trasmesse dall’acqua contaminata.
In molti Paesi del mondo, l’acqua è un bene di lusso. I cambiamenti climatici aggravano la situazione, perché alterano la frequenza delle piogge, aumentando la frequenza di siccità e alluvioni. Inoltre, la scarsità d’acqua potabile è aggravata anche dai conflitti armati che distruggono le infrastrutture.
L’acqua in Italia
L’Italia è il terzo paese europeo per disponibilità di acqua e, dei circa 30 miliardi di metri cubi che preleva ogni anno, destina il 41% all’agricoltura. Ma il trend è in crescita, considerato che negli ultimi anni piove meno in inverno e, dunque, sono molti di più i terreni bisognosi di acqua.

Il CREA celebra la Giornata mondiale dell’acqua con un’Infografica che documenta i risultati della ricerca. Il suo centro di Politiche e Bioeconomia supporta le Istituzioni nazionali e regionali nella programmazione e gestione degli usi dell’acqua in agricoltura, attraverso le banche dati SIGRIAN (Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse Idriche in Agricoltura) e DANIA (Database Nazionale degli investimenti per l’Irrigazione e l’Ambiente).
Secondo SIGRIAN, la banca dati che monitora l’attività di 600 enti irrigui deputati a prelevare l’acqua dai corpi idrici e distribuirla alle aziende agricole associate, viene fornita acqua in forma collettiva, al 60% delle aree irrigate su tutto il territorio nazionale (circa 1.6 milioni di ettari), grazie ad una rete irrigua di 43.000 km.
DANIA, invece, restituisce una potenzialità di intervento di oltre 450 progetti irrigui immediatamente attuabili (per un valore totale di 4,3 miliardi di euro), che hanno come obiettivo l’efficientamento e la digitalizzazione di quasi 8.000 km di rete esistente e la realizzazione di oltre 500 km di nuova rete, con 400 milioni di metri cubi risparmio idrico e almeno 1 milione di metri cubi di nuova capacità di accumulo in piccoli e medi invasi.














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