Fegato grasso spesso silenzioso, ma può portare al tumore
La steatosi epatica, il cosiddetto «fegato grasso» è spesso trascurata da molte persone, ma con il tempo può evolvere in patologie sempre più gravi. Nella fase iniziale non dà sintomi, infatti nella maggior parte dei casi viene riscontrato durante accertamenti svolti per altri motivi. L’accumulo di grasso nel fegato è il punto di partenza di un’evoluzione molto pericolosa. Si tratta di un disturbo sempre più diffuso anche in Italia e può infatti evolvere in infiammazione (steatoepatite) e fibrosi, che possono portare allo sviluppo di cirrosi epatica e, infine, a un tumore del fegato. A dimostrarlo è anche una ricerca appena pubblicata sul Chinese Medical Journal. Gli studiosi della Wenzhou Medical University hanno ricostruito le tappe e i fattori che possono portare la malattia da una fase di tranquillità alla formazione di una neoplasia.
La causa alla base della steatosi epatica è l’insulino-resistenza, cioé un’aumentata resistenza da parte dell’organismo all’azione dell’insulina, problema associato allo sviluppo di diabete, obesità, ipertensione arteriosa e aterosclerosi. Lo studio mostra come, con il passare degli anni, si arrivi al cancro attraverso altri fenomeni degenerativi che si concatenano a livello epatico. L’epatite B (HBV) e l’epatite C (HCV) sono le principali cause di tumore del fegato a livello globale. In Italia oltre il 70% dei casi di tumori primitivi del fegato è riconducibile a fattori di rischio noti, in primis collegati alla prevalenza dell’infezione da virus dell’epatite C.
Fegato «grasso», il ruolo della prevenzione
I danni da grasso accumulato sul fegato spesso vengono trascurati, poiché il disturbo è spesso silenzioso fino a quando non diventa più grave. Da qui l’importanza di riconoscere i sintomi e fare una diagnosi il prima possibile, per intervenire sulla patologia da subito. I più importanti fattori di rischio riguardano lo stile di vita. La prevenzione si fonda su movimento e alimentazione, evitando il sovrappeso. Tuttavia, chi è magro può comunque sviluppare accumulo di grasso nel fegato, infatti il 15-20% di chi ha steatosi epatica è normopeso. A fare la differenza più dei chili, infatti, è la misura della circonferenza all’altezza della vita. Più è grande, maggiore sarà il rischio di accumulo di grasso sul fegato.