Roma capitale della salute mentale: un ponte tra scienza, società e umanità
Un evento che unisce l’Italia nella Giornata Mondiale della Salute Mentale
Roma diventa il cuore pulsante della salute mentale in Italia. Il 9 e 10 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, la Sala Basaglia del complesso di Santa Maria della Pietà ospita i lavori del Collegio nazionale dei Dipartimenti di Salute Mentale (CN DSM).
L’evento – in presenza e online – culmina il 10 ottobre con un collegamento in diretta tra oltre 80 piazze italiane, dalle sedi dei servizi alle carceri, dai licei alle istituzioni, in un abbraccio ideale che attraversa tutto il Paese.
Un racconto corale di esperienze e riflessioni
L’iniziativa nasce come spazio aperto di dialogo, dove raccogliere storie, testimonianze e riflessioni di famiglie, pazienti e professionisti. L’obiettivo è costruire ponti tra scienza, divulgazione, intrattenimento e sensibilizzazione sociale, diffondendo messaggi di conoscenza, partecipazione e condivisione.
Promosso dal Collegio Nazionale dei DSM in collaborazione con Motore Sanità, il congresso vede la partecipazione di esperti del mondo sanitario e della giustizia. Il tema centrale è la salute mentale come nodo strategico del governo della sanità italiana, legato alla crescita dei giovani, al benessere individuale e collettivo, alla sicurezza e alla convivenza tra diversità.
Ducci: “Servono risposte nuove ai bisogni emergenti”
«Il Congresso – spiega Giuseppe Ducci, vicepresidente del Collegio Nazionale dei DSM e direttore del DSM della ASL Roma 1 – rilancia, in una giornata dalla forte identità, il tema della salute mentale calato nel contesto dei profondi cambiamenti sociali, economici e culturali in corso. Le sfide di oggi richiedono risposte nuove e modelli organizzativi innovativi per gli utenti e per gli operatori».
Le 10 tesi programmatiche: un manifesto per la salute mentale
Durante l’incontro saranno presentate le 10 tesi programmatiche 2024-2027 del Collegio, simbolicamente affisse su una riproduzione del portale del Duomo di Wittenberg – un richiamo alle 95 tesi di Martin Lutero. I partecipanti potranno contribuire aggiungendo le proprie idee e proposte, in un grande esercizio di democrazia partecipata.
Le tesi affrontano questioni cruciali: dallo stigma all’accessibilità ai servizi, dalla carenza di personale al disagio adolescenziale, fino alla disomogeneità territoriale dei modelli organizzativi.
Buone pratiche e proposta di riforma dei DSM
Il Collegio intende promuovere e rilanciare i DSM italiani, presentando buone pratiche operative maturate nei territori e una proposta di riforma organizzativa dei Dipartimenti. L’obiettivo è superare la visione centrata sul singolo servizio per mettere al centro la persona e i percorsi di cura, attraverso l’integrazione tra discipline e professioni.
Un nuovo modello per rispondere a bisogni complessi
Storicamente i DSM si sono occupati soprattutto di schizofrenia, disturbi dell’umore e disturbi emotivi comuni. Oggi però i bisogni cambiano: servono risposte strutturate anche per la psicopatologia dell’adolescenza, i disturbi del comportamento alimentare, i disturbi di personalità, le condizioni dello spettro autistico e i disturbi psichiatrici associati alle disabilità intellettive.
Per affrontare queste sfide, il Collegio individua dieci priorità operative:
Risorse: più fondi per i servizi
La sopravvivenza e lo sviluppo dei DSM dipendono da un adeguato livello di risorse economiche e professionali. Il Collegio chiede il rispetto di un fondo vincolato per la salute mentale pari almeno al 5% del Fondo Sanitario Nazionale e Regionale, con quote dedicate a infanzia, adolescenza e dipendenze.
Qualità dei servizi: oltre il modello farmacologico
Oggi prevale una psichiatria generalista e farmacologica. Mancano invece psicoterapie e percorsi riabilitativi basati su prove di efficacia. Il Collegio propone di introdurre valutazioni sistematiche di processo ed esito, per garantire standard di cura più elevati.
Accesso: portare i servizi nei luoghi di vita
Non basta estendere gli orari dei centri: serve una psichiatria di prossimità, capace di operare nei contesti quotidiani – scuole, luoghi di lavoro, pronto soccorso – e di rispondere ai bisogni inespressi, anche legati alla multiculturalità.
Modello organizzativo: integrazione tra età e dipendenze
Il modello del Dipartimento integrato deve includere dipendenze patologiche e servizi per l’età evolutiva, garantendo la transizione intorno ai 18 anni. Il Collegio intende estendere questa visione in modo uniforme a livello nazionale.
Governo degli enti accreditati
I DSM devono esercitare un ruolo di governo e controllo sugli enti accreditati che gestiscono psicoterapie e residenzialità, oggi responsabili di oltre il 40% della spesa per la salute mentale. Serve maggiore trasparenza e monitoraggio dei percorsi riabilitativi.
Integrazione sociosanitaria
Il Collegio punta a una piena collaborazione tra sanità e servizi sociali, in coerenza con i LEA e le linee approvate in Conferenza Stato-Regioni. Centrale sarà la metodologia del Budget di Salute, che favorisce la personalizzazione e la continuità assistenziale.
Psicologia clinica: uno psicologo in ogni comunità
La crescita dei disturbi emotivi comuni richiede di ampliare l’offerta di trattamenti psicosociali. Il Collegio propone di istituire la figura dello psicologo distrettuale, attivo all’interno delle Case della Comunità.
Pazienti autori di reato: una riforma necessaria
Il superamento degli OPG ha generato nuove criticità: molte strutture sono oggi occupate da persone soggette a misure di sicurezza psichiatrica. Il Collegio chiede una revisione legislativa che riaffermi il mandato di cura, non di controllo, e promuova un dialogo strutturato con la magistratura.
Volontarietà e obbligatorietà delle cure
Occorre un’analisi profonda sull’uso degli strumenti coercitivi, per tutelare diritti dei pazienti e sicurezza degli operatori. Il Collegio promuoverà un’azione di monitoraggio e la riforma degli strumenti di tutela come l’Amministrazione di Sostegno.
Formazione e ricerca
I DSM devono diventare protagonisti della formazione di medici e professionisti della salute mentale, potenziando la ricerca nei servizi come garanzia di qualità e innovazione. Fondamentale anche rafforzare il collegamento tra Università e Servizio Sanitario Nazionale.
Le “piazze collegate”: un Paese unito dalla salute mentale
Oltre 80 piazze italiane si collegheranno all’evento romano: dalla Prefettura di Catanzaro al Centro Mammut di Scampia, dal Dipartimento di Santa Maria Capua Vetere a Piazza De Ferrari a Genova, fino a Piazza San Carlo a Torino, Villa Belvedere ad Acireale, Piazza Politeama a Palermo e decine di altre città.
Una rete di voci, luoghi e comunità che, insieme, affermano un principio semplice ma rivoluzionario: la salute mentale è un diritto di tutti e una responsabilità collettiva.
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