Un paziente su 4 malnutrito, eppure dieta incide su tempi di degenza e mortalità
La malnutrizione è un problema che riguarda, ogni giorno, milioni di persone in tutto il mondo, inclusa l’Italia. Sono i pazienti over 65 a essere più a rischio, eppure la terapia nutrizionale potrebbe migliorare gli esiti della malattia. I dati rivelano che, al momento del ricovero ospedaliero, 1 paziente su 4 è malnutrito, più del 50% dei degenti non riceve un’adeguata assistenza nutrizionale e lo stato di malnutrizione che ne consegue aumenta il rischio di complicanze, infezioni, degenze prolungate e ri-ospedalizzazione.
“Ma ci sono anche buone notizie, perché la malnutrizione non è un problema inevitabile, esistono strumenti per affrontarla”, dichiara Antonella Lezo, Presidente della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE), a conclusione di “SPRING Event 2025”, congresso congiunto con l’Associazione Scientifica di Alimentazione Nutrizione e Dietetica (ASAND).
“Con un’adeguata assistenza nutrizionale – prosegue l’esperta – si può contrastare la malnutrizione correlata a patologia, problema che ogni anno, solo in Italia, genera costi di almeno 2,5 miliardi di euro. In più, la letteratura scientifica ha ormai dimostrato come il supporto nutrizionale, durante la permanenza in ospedale, riduca la mortalità e la durata della degenza, migliorando lo stato di salute generale e la qualità di vita di pazienti affetti da molteplici patologie. In tal modo, la nutrizione contribuisce a contenere i costi sanitari e a rendere i percorsi di cura nel loro complesso più sostenibili”.
Gli anziani sono tra i pazienti più fragili, a rischio malnutrizione: la riduzione dell’appetito, i problemi di masticazione e deglutizione, le difficoltà economiche, l’isolamento sociale e le frequenti patologie croniche presenti interferiscono con l’assorbimento dei nutrienti. Il dott. Ugo della Marta, Direttore Generale della Direzione per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute, ha messo in luce come, con l’invecchiamento, il rischio di malnutrizione stia diventando una sfida sempre più rilevante per il sistema sanitario: “Gli over 65 costituiscono il 24% della popolazione e da stime dei demografi si arriverà nel 2042 al 34%. È chiaro, quindi, che l’attenzione nei confronti della malnutrizione in questa fascia di pazienti sia indispensabile”.