Le donne parlano più degli uomini solo tra i 25 e i 64 anni, ma c’è una spiegazione
La credenza che le donne parlino più degli uomini è diffusa da tempo e se ne sono occupati anche gli scienziati. Uno studio iniziato nel 2007 condotto da Matthias Mehl, professore di Psicologia all’Università dell’Arizona, aveva dimostrato che uomini e donne pronunciano in media circa 16.000 parole al giorno, senza differenze significative di genere. La ricerca, però, aveva dei limiti: il campione era ristretto e composto principalmente da studenti universitari, rendendo difficile generalizzare i risultati.
Diciotto anni dopo, Mehl ha ampliato lo studio, analizzando con un team di ricercatori 630.000 registrazioni audio di 2.197 partecipanti tra i 10 e i 94 anni, raccolte in 22 studi condotti in quattro Paesi. I risultati, pubblicati sul Journal of Personality and Social Psychology, hanno mostrato che la differenza tra uomini e donne nell’uso quotidiano delle parole esiste, ma solo tra i 25 e i 64 anni.
Quanto parlano uomini e donne? I numeri
In questa fascia d’età, le donne pronunciano in media 21.845 parole al giorno, circa 3.000 in più rispetto agli uomini, che si fermano a 18.570. Prima dei 25 anni e dopo i 65, invece, la differenza si riduce fino a diventare trascurabile.
Mehl e i suoi collaboratori hanno escluso spiegazioni biologiche, come il ruolo degli ormoni. Se fosse stato così, le differenze sarebbero emerse anche tra i più giovani. Né si è riscontrato un aumento progressivo con l’età, segno che il fenomeno non è legato a un cambiamento generazionale.
Il ruolo delle donne nella società
Perché le donne tra i 25 e i 64 anni parlano di più? Secondo Mehl, la spiegazione è sociale. Le donne assumono più spesso il ruolo di caregiver, si occupano della gestione familiare e della cura dei figli. Questo aumenta le occasioni di interazione verbale.
Il fenomeno potrebbe anche essere influenzato dal contesto lavorativo. In molti settori, le donne svolgono ruoli che richiedono una comunicazione più frequente, come l’insegnamento o le professioni sanitarie.
Il più silenzioso dello studio: 100 parole al giorno
Lo studio ha evidenziato una grande variabilità individuale. Il partecipante meno loquace – un uomo – ha pronunciato solo 100 parole al giorno. Il più prolisso, sempre un uomo, ha superato 120.000 parole quotidiane.
Stiamo diventando meno loquaci? Il ruolo della tecnologia
I dati raccolti tra il 2005 e il 2018 indicano che il numero medio di parole pronunciate al giorno è sceso da 16.000 a 13.000. La causa potrebbe essere legata alla diffusione delle tecnologie digitali. La messaggistica istantanea e gli scambi attraverso i social media stanno progressivamente sostituendo le interazioni verbali dirette.
Parlare di più fa bene alla salute
La letteratura scientifica dimostra che la socializzazione è un fattore determinante per il benessere. Interagire con altre persone riduce il rischio di isolamento e ha un impatto sulla salute comparabile a quello dell’attività fisica e del sonno.
Per approfondire il legame tra conversazione e salute, Mehl sta sviluppando un nuovo dispositivo: SocialBit, un “contapassi” per la conversazione, in grado di misurare il tempo trascorso a parlare senza registrare il contenuto delle interazioni.










