Allattamento al seno, il segreto della melatonina
Recenti studi pubblicati sulla rivista Breastfeeding Medicine hanno esaminato la relazione tra l’allattamento al seno e i pattern di sonno sia dei neonati che delle loro madri, offrendo importanti rassicurazioni ai genitori riguardo a una delle loro principali preoccupazioni: il sonno del bambino, che può essere disturbato dai continui risvegli per la poppata. Discorso che diventa ancor più importante in vista del ritorno al lavoro delle madri.
Frequenza dei risvegli notturni nei neonati allattati al seno
Le ricerche indicano che i neonati allattati al seno tendono a svegliarsi più frequentemente durante la notte rispetto a quelli alimentati con latte artificiale. Tuttavia, il tempo totale di sonno e il periodo trascorso da svegli non mostrano differenze significative tra i due gruppi. Questa tendenza ai risvegli notturni più frequenti persiste tra i 6 e i 12 mesi, ma tende a scomparire tra i 24 e i 36 mesi di vita. Un dato interessante emerso dagli studi è che i bambini allattati esclusivamente al seno per almeno tre mesi tendono a dormire più a lungo nei primi due anni di vita. Questo suggerisce che l’allattamento al seno possa avere un impatto positivo sulla durata complessiva del sonno del bambino nel lungo termine.
Qualità del sonno materno
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si rilevano differenze significative nella qualità del sonno materno tra le madri che allattano al seno e quelle che utilizzano la formula lattea. Questo dato è particolarmente rassicurante per le madri che temono che l’allattamento al seno possa compromettere il proprio riposo notturno.
Il ruolo della melatonina nel latte materno
Un elemento positivo che potrebbe favorire una maggiore durata del sonno del bambino riguarda la presenza di melatonina nel latte materno prodotto durante le ore notturne. La melatonina è un ormone che regola il ciclo sonno-veglia e, nel latte materno, segue una variazione circadiana con picchi notturni. Questo contribuisce a stabilire il ritmo circadiano del bambino e a promuovere un sonno più prolungato. È importante notare che questo effetto benefico non si verifica con il latte estratto durante il giorno e somministrato tramite il biberon durante la notte, poiché la concentrazione di melatonina varia in base al momento della giornata in cui il latte viene prodotto.
Benefici aggiuntivi di un sonno prolungato
Oltre ai noti benefici associati all’allattamento al seno, un sonno più prolungato può favorire lo sviluppo fisico del bambino grazie a una maggiore secrezione notturna dell’ormone della crescita. Questo ormone, prodotto principalmente durante le fasi di sonno profondo, svolge un ruolo cruciale nella crescita delle ossa e dei tessuti, nel rafforzamento del sistema immunitario e nella regolazione del metabolismo. Nei neonati e nei bambini piccoli, periodi di sonno adeguati sono essenziali per garantire che l’ormone della crescita venga rilasciato in quantità ottimali, contribuendo così non solo all’aumento della statura, ma anche allo sviluppo cerebrale e alla maturazione degli organi interni.
Inoltre, un sonno regolare e di qualità è associato a migliori capacità cognitive e a una maggiore capacità di apprendimento nel lungo termine. Durante il riposo notturno, il cervello del bambino consolida le informazioni apprese durante il giorno e favorisce la formazione di nuove connessioni neuronali. L’allattamento al seno, facilitando un ritmo sonno-veglia più naturale grazie alla presenza di melatonina e di altri composti bioattivi, può dunque avere effetti positivi anche sullo sviluppo neurologico.
Implicazioni pratiche per i genitori
Questi risultati sottolineano l’importanza di fornire informazioni accurate ai genitori, aiutandoli a gestire con più serenità l’allattamento e il sonno del loro bambino. Sapere che i risvegli notturni frequenti nei neonati allattati al seno sono normali e non hanno effetti negativi a lungo termine può alleviare le preoccupazioni dei genitori. Inoltre, comprendere che la qualità del sonno materno non è compromessa dall’allattamento al seno può incoraggiare le madri a continuare questa pratica senza timori.
Dunque, l’allattamento al seno è associato a risvegli notturni più frequenti nei neonati ma, niente paura, questi non influenzano negativamente la durata totale del sonno né la qualità del sonno materno. La presenza di melatonina nel latte materno notturno contribuisce a stabilire il ritmo circadiano del bambino e a promuovere un sonno più prolungato, con benefici aggiuntivi per lo sviluppo fisico del neonato.
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Papa Francesco in un frame tratto da un servizio della Rai