Tumore al seno, l’aumento tra le under 50 preoccupa gli esperti: le cause e i consigli per prevenirlo
I casi di tumore al seno sono in aumento, soprattutto tra le donne sotto i 50 anni. A lanciare l’allarme è un nuovo rapporto dell’American Cancer Society, gli esperti indicano strategie per prevenirlo e affrontarlo. Ogni anno, negli Stati Uniti, l’incremento è dell’1% dal 2012 al 2021. A questa tendenza si aggiunge un altro dato: il tumore alla mammella resta la neoplasia più diffusa fra le donne. In Italia, una donna su otto si ammalerà nel corso della vita. Tuttavia, la mortalità è in calo, grazie a diagnosi precoci e cure sempre più efficaci.
I dati americani: aumento e differenze tra le fasce d’età
Il rapporto dell’American Cancer Society, condotto insieme a Weill Cornell Medicine e Harvard Medical School, analizza i dati su incidenza e mortalità del tumore al seno dagli archivi nazionali statunitensi (National Cancer Institute e Centers for Disease Control). Gli studiosi hanno notato un trend di crescita annuale dell’1%, concentrato soprattutto nelle donne sotto i 50 anni, con un aumento significativo tra i 20 e i 29 anni.
Sono emerse anche differenze tra razze ed età. Ad esempio, le donne afroamericane presentano un tasso di mortalità superiore del 38% rispetto alle caucasiche, pur avendo una minore incidenza della malattia (-5%). Tra le afroamericane sotto i 30 anni, il rischio di morte è doppio rispetto alle bianche della stessa età. Le donne asiatiche, invece, hanno il tasso di mortalità più basso, ma il numero di casi cresce più velocemente: +2,7% annuo prima dei 50 anni e +2,5% dopo.
Secondo Karen Knudsen, direttrice dell’American Cancer Society, questi dati riflettono variabili complesse: “La diagnosi tardiva e le minori possibilità di cura pesano sulla comunità afroamericana, dove spesso mancano assicurazioni sanitarie. Tra le asiatiche, il fenomeno potrebbe dipendere da mutazioni genetiche più diffuse”.
Tumore al seno: la situazione in Italia
Anche in Italia il tumore al seno è il più comune, con una donna su otto che ne sarà colpita nel corso della vita. I dati riportati dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) indicano un aumento costante: dai 48mila casi del 2013 ai 55.900 del 2023, con un incremento del 16% in dieci anni.
Nonostante l’aumento, la mortalità è in calo. Oggi l’87% delle pazienti sopravvive a cinque anni dalla diagnosi, grazie ai progressi della medicina e alla diagnosi precoce. La prevenzione resta centrale: quando il tumore viene diagnosticato agli stadi iniziali, le possibilità di guarigione superano il 95%.
Le breast unit
In Italia, le Breast Unit hanno cambiato il percorso di cura del tumore al seno. Istituite nel 2014, queste strutture specializzate garantiscono un approccio integrato tra chirurgia, radioterapia e farmaci. Negli ultimi trent’anni la sopravvivenza è aumentata grazie all’approccio multidisciplinare e soprattutto i progressi della ricerca scientifica.
Come limitare i rischi: prevenzione e controlli
La prevenzione è il primo passo per ridurre il rischio di tumore al seno. Sovrappeso, fumo, alcol e alimentazione scorretta sono fattori di rischio noti. Anche la sedentarietà incide. Chi svolge attività fisica regolare ha meno probabilità di ammalarsi, secondo gli specialisti.
Inoltre, a fare la differenza sono i controlli. Il Sistema Sanitario Nazionale offre mammografie gratuite ogni due anni alle donne tra i 50 e i 69 anni. Alcune regioni estendono l’esame alla fascia 45-74 anni. Per le più giovani, l’ecografia annuale dai 30 anni può essere utile.
Infine, l’autopalpazione resta uno strumento prezioso: effettuata una volta al mese, consente di individuare eventuali anomalie. In caso di noduli sospetti, specie se non dolorosi e dai contorni irregolari, è fondamentale rivolgersi subito a un medico.
L’autopalpazione non si sostituisce alla valutazione del medico, ma è un’abitudine importante. I sintomi da non sottovalutare sono: alterazioni nella forma, nel volume e nel profilo del seno, noduli al seno o all’ascella, deformazione del capezzolo, rossore intorno al capezzolo, perdite di sangue dal capezzolo ed eruzioni cutanee.
Diagnosi precoce e terapie sempre più efficaci
Negli ultimi anni la ricerca ha portato allo sviluppo di terapie personalizzate. La chirurgia è meno invasiva rispetto al passato, mentre i farmaci a bersaglio molecolare e l’immunoterapia hanno migliorato le possibilità di cura anche nei casi più complessi. Oggi è possibile trattare molti tumori al seno anche quando si presentano in forma avanzata.
Prevenzione, diagnosi precoce e cure mirate restano le armi principali contro un tumore che, pur essendo sempre più frequente, si combatte con strumenti sempre più efficaci.