L’obesità è una malattia che si può affrontare
L’obesità è una malattia cronica, progressiva e multifattoriale che colpisce milioni di persone in Italia e nel mondo. Non si tratta semplicemente di “mangiare meno e muoversi di più”, come spesso si crede erroneamente, ma di una condizione determinata da fattori genetici, endocrini, ambientali e psicologici. Nonostante le evidenze scientifiche, il peso dello stigma sociale e della colpevolizzazione continua a gravare sui pazienti, ostacolando diagnosi, trattamenti e accettazione della malattia.
Numeri allarmanti in Italia e Lombardia
Oggi in Italia circa 23 milioni di adulti sono in sovrappeso e 6 milioni convivono con l’obesità, rappresentando il 12% della popolazione. In Lombardia, i numeri sono altrettanto preoccupanti: 2.617.000 persone risultano in sovrappeso e 883.000 affette da obesità. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il sovrappeso patologico nelle regioni settentrionali è in leggero aumento, passando dal 9% all’11% tra il 2008 e il 2021. A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla da tempo di “Globesità”, sottolineando l’impatto allarmante sulla qualità della vita e sui costi sanitari.
Un peso non solo fisico: stigma e isolamento
Chi soffre di obesità affronta quotidianamente difficoltà non solo fisiche, ma anche sociali e psicologiche. Il senso di colpa, la percezione di perdita di autocontrollo e la vergogna creano un circolo vizioso che porta all’isolamento. Questo fenomeno è aggravato dalla scarsa consapevolezza della natura della malattia: meno della metà degli italiani riconosce il sovrappeso grave come patologia cronica, mentre il 64% la attribuisce esclusivamente a cattive abitudini alimentari. Tale percezione errata alimenta lo stigma, impedendo un adeguato supporto sociale e medico.
Un cambio di prospettiva: il riconoscimento come malattia
Come evidenziato dal documento realizzato nel 2024 da IPSOS, I-COM e Università del Piemonte Orientale, è urgente un cambio di prospettiva. L’obesità non è solo una questione estetica o di forza di volontà, ma una patologia che necessita di strategie sanitarie mirate. Iris Zani, Presidente dell’Associazione Amici Obesi, sottolinea come “nessuna persona obesa sia contenta della propria condizione, anche se in apparenza vive la situazione con il sorriso”. Il vero ostacolo è la mancata inclusione di questa condizione patologica nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rendendo difficoltoso l’accesso a cure adeguate.
L’evoluzione della politica sanitaria
Nonostante l’obesità sia una delle principali minacce per la sostenibilità sociosanitaria del Paese, per decenni non è stata trattata come una priorità politica. La narrazione pubblica ha spesso ridotto la questione a un problema di scelte individuali, ignorando la complessità della malattia. Negli ultimi anni, tuttavia, si sta assistendo a un cambiamento, con un’attenzione crescente delle istituzioni sanitarie. Campagne di sensibilizzazione, come quelle promosse da Lilly, sono fondamentali per diffondere consapevolezza e garantire un supporto adeguato ai pazienti.
The Impossible Gym
Per combattere l’obesità e sostenere le persone che ne sono affette è nata la campagna “Perdere peso non dipende solo da te. Il tuo corpo può fare resistenza”, realizzata con il patrocinio dell’associazione pazienti Amici Obesi Onlus, centrata su: “The Impossible Gym”, che oggi arriva a Milano, al n.5 dell’accogliente Via Vincenzo Capelli, aperta al pubblico dal 27 marzo fino al 1° dalle 11.00 alle 20.00. “The impossible Gym” rappresenta visivamente le sfide quotidiane affrontate da chi vive con l’obesità.
All’interno dei locali, attrezzi da palestra resi inutilizzabili da elastici gialli simboleggiano la “resistenza” del corpo al calo ponderale, un fenomeno biologico che rende particolarmente difficile perdere peso e mantenerlo nel tempo. Un’esperienza immersiva che raffigura gli ostacoli fisici, biologici e psicologici con i quali devono convivere ogni giorno le persone con obesità. Per tutta la durata dell’iniziativa saranno presenti dietisti qualificati per rispondere alle domande dei visitatori, che potranno calcolare il proprio Indice di Massa Corporea (BMI) utilizzando una bilancia dedicata. All’interno anche un fitto calendario di incontri informativi con medici specialisti e rappresentanti dell’Associazione Amici Obesi Onlus per approfondire le tematiche legate alla gestione della patologia.
Leggi anche:
In Italia il 37% dei bambini è obeso