Alzheimer, il grasso viscerale può predire la malattia fino a 20 anni prima
Un nuovo studio getta luce sul legame tra il grasso viscerale e la malattia di Alzheimer. La ricerca, presentata al meeting della Radiological Society of North America, mostra come il grasso viscerale favorisca l’accumulo di proteine tossiche nel cervello e l’infiammazione cerebrale, anticipando la demenza di due decenni.

Il grasso viscerale e i rischi per il cervello
L’obesità è uno dei 14 fattori di rischio della malattia di Alzheimer identificati dalla Commissione Lancet sulla demenza. Il grasso viscerale, quello profondo che circonda gli organi interni, è il più pericoloso. Secondo i ricercatori, contribuisce all’accumulo della proteina beta-amiloide, una delle principali cause della malattia. Il team di studiosi della Washington University di St. Louis ha analizzato il ruolo del grasso viscerale nella mezza età, quando la patologia è ancora nelle fasi iniziali. «Perdere peso e ridurre il grasso viscerale può prevenire o ritardare l’insorgenza dell’Alzheimer», ha dichiarato Mahsa Dolatshahi, autrice principale dello studio.
Come si è svolto lo studio
Lo studio ha coinvolto 80 persone sane di mezza età, con un’età media di 49 anni. Il 57,5% dei partecipanti era obeso, con un indice di massa corporea medio di 32,3. Ogni partecipante è stato sottoposto a risonanza magnetica addominale per misurare il grasso viscerale e sottocutaneo, a una risonanza magnetica cerebrale per esaminare le aree colpite dalla malattia e a una PET per rilevare placche amiloidi e proteine tau nel cervello.
I risultati hanno evidenziato che le persone con maggiore grasso viscerale avevano livelli più alti di beta-amiloide nel cervello, indipendentemente dal loro indice di massa corporea. Ciò dimostra che il grasso viscerale ha un ruolo specifico nella patologia cerebrale. Inoltre, una maggiore resistenza all’insulina e bassi livelli di colesterolo HDL (il colesterolo “buono”) erano associati a un aumento dell’amiloide cerebrale. Tuttavia, i livelli elevati di HDL sembravano mitigare parzialmente gli effetti negativi del grasso viscerale.
Infiammazione e riduzione del flusso sanguigno
I ricercatori hanno scoperto che il grasso viscerale è legato anche all’infiammazione cerebrale e alla riduzione del flusso sanguigno nel cervello. Le persone con più grasso viscerale mostravano un flusso sanguigno cerebrale più basso rispetto a chi aveva più grasso sottocutaneo.
«L’obesità viscerale danneggia il cervello. Trattamenti basati su cambiamenti nello stile di vita o farmaci per la perdita di peso potrebbero migliorare il flusso sanguigno cerebrale e ridurre il rischio di Alzheimer», ha dichiarato Cyrus A. Raji, autore senior dello studio e professore associato alla Washington University di St. Louis.

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