Bruciore della bocca: cause, sintomi e rimedi efficaci
Il bruciore della bocca è un disturbo che può compromettere significativamente la qualità della vita, soprattutto quando si manifesta in modo cronico e ciclico come nel caso descritto. Diverse condizioni mediche e fattori ambientali possono scatenare questa fastidiosa sensazione, e per individuarne la causa è fondamentale un approccio diagnostico accurato, soprattutto in presenza di patologie gastriche pregresse e sensibilità alimentari già note.
Bruciore della bocca: cause comuni e collegamenti con problemi gastrointestinali
Il bruciore della bocca, noto anche come sindrome della bocca urente, è una sensazione dolorosa e fastidiosa che interessa generalmente la mucosa orale, inclusi lingua, palato molle e gengive. Può essere associato a cause locali, come irritazioni o infezioni, oppure a fattori sistemici tra cui carenze vitaminiche, disturbi ormonali o problemi gastrointestinali. Nel caso di una donna con una storia clinica caratterizzata da gastrite cronica, ernia iatale operata e reflusso gastroesofageo, come descritto, è importante considerare come queste condizioni possano influenzare direttamente l’ambiente orale.
Il reflusso gastroesofageo, in particolare, può causare un ritorno di succhi gastrici nell’esofago e nella bocca, provocando irritazione della mucosa orale e contribuendo alla sensazione di bruciore. L’Helicobacter pylori, batterio implicato in molte forme di gastrite, può anch’esso influire indirettamente sulla salute orale. Inoltre, le intolleranze e le sensibilità alimentari, come quelle al glutine, lieviti e nickel evidenziate dall’ALCAT test eseguito in precedenza, possono contribuire a reazioni infiammatorie o allergiche che manifestano sintomi orali.
Sensibilità alimentari, nickel e bruciore orale: cosa sapere
Il nickel è un metallo presente in molti alimenti, tra cui frutta secca, prodotti integrali e alcuni tipi di pesce. Nei soggetti sensibili, il consumo di alimenti contenenti nickel può scatenare reazioni allergiche o di ipersensibilità che si manifestano spesso con sintomi cutanei o mucosi, come prurito e bruciore. La paziente ha già adottato una dieta che limita questi alimenti, trattando di evitare frutta secca, prodotti integrali e molluschi come cozze, ma il sintomo non si è risolto del tutto.
Il legame tra sensibilità alimentari e sintomi orali può essere sottile e confuso, dal momento che le reazioni possono essere di tipo immediato o ritardato e spesso coinvolgono meccanismi immunitari complessi. Anche il glutine e i lieviti possono condizionare la funzionalità della mucosa orale e l’intero equilibrio gastrointestinale, aggravando il quadro clinico.
Esami e indagini consigliati per indagare il bruciore della bocca
Per identificare la causa del bruciore orale e delineare un percorso terapeutico efficace, è opportuno sottoporsi ad una serie di accertamenti mirati:
1. Visita specialistica otorinolaringoiatrica o dal dentista specializzato in patologie orali: per escludere cause locali come infezioni micotiche (candidosi), lesioni precancerose o irritazioni dovute a protesi dentali o dentifrici.
2. Esami ematici generali con focus su carenze vitaminiche: soprattutto vitamine del gruppo B, ferro e zinco, poiché carenze possono contribuire a sintomi di bruciore e alterazioni della mucosa orale.
3. Test per la presenza di Helicobacter pylori: anche se già diagnosticato in passato, una valutazione attuale può essere utile per escludere una persistenza o ricomparsa dell’infezione.
4. Esame per reflusso gastroesofageo: pH-metria esofagea o endoscopia digestiva possono aiutare a valutare la gravità del reflusso e il coinvolgimento di esofago e cavità orale.
5. Approfondimento delle allergie e intolleranze: oltre all’ALCAT test, che fornisce indicazioni sulle sensibilità alimentari, possono essere utili i test cutanei (prick test) per allergie immediate o test ematici specifici per allergie alimentari e da contatto. In caso di sospetto intolleranza al glutine, una valutazione per celiachia e sensibile al glutine non celiaca è consigliata.
6. Valutazione dermatologica: per indagare il prurito cutaneo persistente sulle scapole, che potrebbe essere correlato a un quadro allergico o sistemico.
7. Approfondimenti neurologici: in alcuni casi, la sindrome della bocca urente può avere una componente neuropatica che necessita di valutazione specialistica.
Importanza della dieta e dello stile di vita nella gestione del bruciore orale
Mantenere un’alimentazione equilibrata, privilegiando cibi a basso contenuto di nickel e lieviti e limitando il glutine può contribuire significativamente a ridurre i sintomi. Evitare anche irritanti come caffè, cioccolato in eccesso, alimenti molto acidi o piccanti è frequentemente raccomandato, anche se nella situazione descritta il consumo moderato di caffè e biscotti non sembra aggravare significativamente il disturbo.
Inoltre, controllare e se necessario trattare le patologie gastriche sottostanti può migliorare la qualità della mucosa orale e ridurre l’incidenza del bruciore mattutino.
Bruciore della bocca e sensibilità al nickel: un quadro complesso
La presenza di “buchi” o “bolle” percepiti nella regione palatale è un sintomo che può indicare alterazioni della mucosa o spasmi nervosi correlati all’infiammazione. La variabilità dei sintomi nelle ore della giornata e la presenza concomitante di prurito cutaneo sono indizi importanti di una possibile componente allergica/immune che va approfondita. Un’attenta raccolta anamnestica combinata con test specifici può orientare verso la diagnosi corretta e ottimizzare la terapia.
Il percorso diagnostico personalizzato, con un confronto tra gastroenterologo, allergologo, dermatologo e specialista ORL, è la strada più indicata per affrontare una sintomatologia così complessa e migliorare la qualità di vita della paziente.









