I rischi delle infezioni virali respiratorie
Le infezioni virali respiratorie acquisite in comunità (CARV) sono molto pericolose per gli anziani e i soggetti fragili, in particolare per le persone affette da patologie oncoematologiche come mielomi, linfomi e leucemie croniche. Questa non è una novità, ma oggi uno studio ha finalmente quantificato il pericolo, fornendo dati preziosi sulla loro incidenza e gravità.
Secondo il professor Livio Pagano, Associato di Ematologia presso l’Università Cattolica e direttore della UOC di Ematologia geriatrica ed emopatie rare presso il Policlinico Gemelli IRCCS, il Covid-19 ha acceso i riflettori sulle infezioni virali nei pazienti ematologici, storicamente più preoccupati dalle infezioni batteriche multi-resistenti o fungine. “Per alcuni anni, a partire dal 2021, abbiamo raccolto dati sul Covid in questi pazienti, per un totale di 9.000 casi, uno studio pubblicato recentemente su eClinical Medicine. Con il tempo, abbiamo deciso di ampliare il registro EPICOVIDEHA includendo altre infezioni respiratorie virali, creando così il nuovo registro EPICOVIDEHA-EPIFLUEHA”, spiega il professor Pagano.
I dati del nuovo studio
Durante la stagione autunno-inverno 2023-24, il registro ha raccolto i dati di 1.312 pazienti europei con malattie oncoematologiche colpiti da infezioni respiratorie virali. Tra i risultati principali:
- 60% dei pazienti ha richiesto il ricovero.
- 13,5% dei casi è stato gestito in terapia intensiva.
- Tasso di mortalità complessivo: 10,6%.
- 21,3% per i virus parainfluenzali.
- 8,8% per l’influenza.
- 7,1% per il metapneumovirus.
- 5,9% per il virus respiratorio sinciziale (RSV).
- 5% per il Covid-19.
Ed ecco la sorpresa: i dati mostrano una mortalità più elevata per l’influenza e le sindromi para-influenzali rispetto al Covid-19. Un dato che può essere attribuito al fatto che il Covid gode ormai di maggiore attenzione in termini di diagnosi precoce e trattamenti efficaci, oltre alla presenza di una certa immunità di gregge. Per l’influenza, invece, manca una protezione simile, aggravata dalla scarsa adesione alla vaccinazione.
Il ruolo cruciale dei vaccini
Un dato allarmante emerso dallo studio è che il 95% dei pazienti ricoverati per infezioni virali non era vaccinato né contro il Covid né contro l’influenza. Questo suggerisce che la vaccinazione avrebbe potuto evitare molte di queste infezioni gravi e potenzialmente letali. “Vaccinarsi è fondamentale, sia per i pazienti oncoematologici che per i loro caregiver e familiari”, sottolinea il professor Pagano.
Le infezioni respiratorie virali non solo mettono a rischio la vita dei pazienti, ma possono interrompere i trattamenti oncologici, ritardando le cure e aumentando il rischio di infezioni batteriche o fungine secondarie. “Queste infezioni agiscono come porta d’ingresso per altre complicazioni, abbassando ulteriormente le difese immunitarie dei pazienti”, aggiunge Pagano.
La prevenzione come chiave di difesa
Alla luce dei risultati dello studio, è essenziale rafforzare le strategie di prevenzione. Vaccinarsi contro l’influenza, il Covid-19 e l’RSV rappresenta un passo indispensabile per proteggere i pazienti fragili. “Tutti coloro che devono affrontare un trattamento chemioterapico per una malattia oncoematologica devono considerare il vaccino una priorità”, conclude Pagano.
Prevenire significa non solo proteggere la salute, ma anche garantire la continuità terapeutica necessaria per affrontare le patologie ematologiche con le migliori possibilità di successo.
Leggi anche: