Papa Francesco, la morte per ictus e il collasso cardiocircolatorio. Gli ultimi istanti e il futuro del papato
Alle 7 del mattino, di lunedì 21 aprile, Papa Francesco si è sentito male nella sua stanza, a Casa Santa Marta. Era sveglio da circa un’ora e il malore è stato improvviso. Subito si è ipotizzato un ictus cerebrale. La diagnosi è stata confermata poco dopo dal direttore della Direzione di Sanità e Igiene del Vaticano, Andrea Arcangeli, che ha firmato l’atto ufficiale di constatazione del decesso. Le cause indicate: ictus cerebri, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile. La morte è avvenuta alle 7:35, nella residenza che Bergoglio aveva scelto di abitare fin dall’inizio del pontificato. Aveva 88 anni.

Si è trattato, secondo i primi accertamenti, di un danno vascolare al cervello, che ha avuto un decorso rapido e irreversibile. L’ictus determina un danno al cervello persistente, dovuto a problemi vascolari. Può essere ischemico (causato dalla chiusura di un’arteria cerebrale) o emorragico (dovuto alla sua rottura).
Nel caso di Papa Francesco è molto probabile che si sia trattato di un ictus emorragico. Nella prima ora questo tipo di ictus è accompagnato da un elevato rischio di morte. Il tessuto cerebrale subisce un danno e bisogna intervenire subito: più l’intervento è rapido, più aumentano le possibilità di ripresa.
Le patologie preesistenti di Papa Francesco
Papa Francesco era affetto da diverse patologie: un precedente episodio di insufficienza respiratoria acuta, una polmonite bilaterale multimicrobica, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II.
Queste condizioni cliniche erano note da tempo e aveva subito un lungo ricovero di recente, ma si esclude un legame diretto tra le problematiche respiratorie e l’ictus. Il Pontefice era molto sofferente e affaticato, ma l’ictus non avrebbe niente a che vedere con i problemi respiratori. Potrebbe essere stato provocato da un picco di ipertensione. Secondo la comunità scientifica, infatti, l’ipertensione è il primo fattore di rischio per l’ictus. Seguono età, diabete, fibrillazione atriale e immobilità.

Come si manifesta un ictus e perché ogni minuto è decisivo
I sintomi dell’ictus possono essere improvvisi e includono: difficoltà nella parola e nel movimento, debolezza agli arti e paresi facciale. Una parte del corpo può rimanere anche bloccata. Per distinguere l’ictus ischemico da quello emorragico è necessaria una TAC cerebrale.
L’età è un fattore determinante, infatti l’incidenza dell’ictus raddoppia per ogni decade dopo i 55 anni. È più frequente negli uomini fino ai 60-70 anni, poi è maggiore tra le donne. Anche la familiarità ha un peso importante, in questo caso il rischio cresce del 30%.
La patologia è tempo-dipendente, per questo è necessario chiamare subito il 112 se si sospetta un ictus. Ogni secondo può fare la differenza e l’intervento inizia già durante il trasporto sui mezzi di soccorso attrezzati. Farsi accompagnare in auto al pronto soccorso, anziché richiedere l’intervento medico immediato già sul posto, può essere fatale. Le possibilità di recupero sono inversamente proporzionali al tempo che passa prima dell’arrivo in un centro stroke.
I funerali di Papa Francesco e il lutto nazionale
I funerali di Papa Francesco si terranno sabato 26 aprile alle 10:00 sul sagrato della Basilica di San Pietro. La liturgia sarà presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re e il feretro sarà esposto ai fedeli nella basilica a partire da mercoledì 23 aprile. Il Consiglio dei ministri ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, fino a sabato 26 aprile, e si attendono oltre 200 mila persone per rendere omaggio al Pontefice.
Tra i leader mondiali, partecipano alle esequie Donald Trump, Javier Milei, Emmanuel Macron, Volodymyr Zelensky, i re di Spagna, Giorgia Meloni, Olaf Scholz, Roberta Metsola e Ursula von der Leyen. Dopo la cerimonia, la salma sarà traslata nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la sepoltura, come indicato nel testamento del Papa.
Il conclave e i possibili successori
Il conclave per l’elezione del nuovo Papa inizierà tra il 5 e il 10 maggio 2025. Il nuovo Pontefice sarà scelto tra i 138 cardinali elettori, tutti sotto gli 80 anni, come previsto dalle regole del conclave aggiornate al 22 gennaio 2025. Tra i cardinali considerati papabili ci sono Pietro Parolin (Italia), Luis Antonio Tagle (Filippine), Pierbattista Pizzaballa (Italia) e Charles Maung Bo (Myanmar).






Papa Francesco in un frame tratto da un servizio della Rai


