Obesità infantile: in Italia il 19% dei bambini in sovrappeso. La Sicilia lancia un progetto
In Italia, i bambini e le bambine di 8 e 9 anni in sovrappeso sono il 19% e quelli con obesità il 9.8% (il 2.6% con obesità grave). Sono i dati (2023) elaborati da “Okkio alla Salute”, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, parte dell’iniziativa della Regione Europea dell’OMS “Childhood Obesity Surveillance Initiative-COSI”.
Per far fronte a questa sfida – in occasione dell’evento patrocinato dalla Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) – è stato presentato il Progetto “Sicily Obesity Study – S.O.S.” con l’obiettivo di sensibilizzare famiglie e personale scolastico sull’importanza di un’alimentazione sana e dell’attività fisica.
“La Società Italiana d’Igiene ritiene che, a partire dall’esperienza siciliana, si possa strutturare un modello di intervento di Sanità pubblica facilmente replicabile ed esportabile su scala nazionale – ha affermato il Dr. Enrico Di Rosa, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) – Siamo consapevoli della necessità di agire precocemente in Rete, a partire dalle scuole materne, al fine di prevenire, sin dalla più tenera età, l’insorgenza dell’obesità infantile che, una volta instaurata, risulta difficile da contrastare in maniera efficace”.
Obesità infantile, un progetto a Catania
Durante l’incontro, all’Università degli Studi di Catania, sono stati presentati i primi risultati del Progetto “Sicily Obesity Study – S.O.S.”, iniziato nel gennaio 2023 e concluso nel 2024, che ha coinvolto poco più di 200 bambini (di età compresa tra i 3 ed i 6 anni).
La prima fase ha coinvolto due scuole materne di Catania, per rilevare le abitudini alimentari e valutare lo stato di nutrizione dei bambini. A seguire è iniziato un intervento di promozione della sana alimentazione e del movimento, basato sui “valori” della Dieta Mediterranea, attraverso laboratori ludico-sensoriali per i bambini e un percorso di “cucina didattica” per i genitori.
I piccoli hanno partecipato con entusiasmo a giochi e momenti ricreativi pensati per avvicinarli, in modo naturale, divertente e sensoriale, a cibi sani e genuini, come frutta e verdura. Il progetto ha incluso anche una fase di valutazione dell’efficacia dell’intervento di prevenzione primaria.
I risultati di ‘Sicily Obesity Study – S.O.S’
I risultati non si sono fatti attendere, anche grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici, dei docenti e delle famiglie. Emerge un aumento nei genitori dell’adesione al modello alimentare “Mediterraneo” considerato (in base al “Predimed plus 17 item”) protettivo per la prevenzione delle Malattie Croniche Non Trasmissibili.
Nei bambini di entrambe le scuole è stato evidenziato (in base al “Kidmed – 2019”), un lieve incremento nel consumo giornaliero di frutta e verdura, un aumento del consumo settimanale di legumi, nonché una crescita del tempo quotidiano dedicato ai giochi di movimento all’aperto.
Per valutare lo stato di nutrizione dei bambini, è stato considerato l’Indice di Massa Corporea (BMI) ed altri parametri, fra cui il BMI Z-Score, il rapporto tra Circonferenza Vita e Altezza e la Bioimpenziometria “qualitativa” (BIA).
Al di là del BMI, quota parte dei bambini ha avuto, a distanza di circa 14 mesi, un iniziale miglioramento del proprio stato nutrizionale, come evidenziato sia dal miglioramento del rapporto C. Vita /Altezza che dalla BIA.
Il progetto ha, inoltre, evidenziato l’importanza di individuare e monitorare i casi di Early Adiposity Rebound, utile indicatore per prevedere il rischio di sviluppare sovrappeso o obesità durante l’adolescenza e l’età adulta. Ciò può manifestarsi nella fascia d’età 3-5, con maggior prevalenza nel sesso femminile.
Il Progetto “Sicily Obesity Study – S.O.S.” è stato promosso dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” di Catania, dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania e dalla Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare, con il patrocinio della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e l’approvazione dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. Si è collocato nell’ambito dell’Accordo Quadro tra l’Università degli Studi di Catania e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, in attuazione del “Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025”.