Dieta primitiva: studio dimostra come può abbassare colesterolo e glicemia
Seguire un’alimentazione simile a quella dei nostri antenati potrebbe ridurre il rischio di malattie croniche. La dieta primitiva aiuterebbe anche a perdere peso, modificando il microbioma intestinale. Uno studio dell’University College Cork ha analizzato gli effetti di una dieta ispirata a quella delle popolazioni rurali della Papua Nuova Guinea. I risultati, pubblicati su Cell, dimostrano una riduzione dei livelli di colesterolo, glicemia e infiammazione.
Lo studio sulla dieta primitiva
I ricercatori hanno reclutato 30 partecipanti, divisi in due gruppi. Il primo ha continuato a seguire un’alimentazione normale. Il secondo ha adottato la dieta Non-Industrialised Microbiome Restore (NiMe) per tre settimane. La nuova alimentazione, ricca di fibre, prevedeva un consumo elevato di verdure e legumi, come lenticchie e ceci. Una piccola quantità di proteine animali era concessa sotto forma di salmone, pollo o maiale. Erano esclusi latticini, carne di manzo e grano. Gli alimenti trasformati erano quasi del tutto assenti.
Gli effetti sulla salute
I partecipanti che hanno seguito la dieta primitiva hanno registrato una riduzione del colesterolo LDL del 17%, della glicemia del 6% e della proteina C-reattiva del 14%. Quest’ultima è un indicatore di infiammazione associato al rischio di malattie cardiache. Nonostante l’apporto calorico simile tra i due gruppi, chi ha seguito la dieta primitiva ha perso più peso.
I miglioramenti sono stati collegati a cambiamenti nel microbioma intestinale. L’introduzione di un’alimentazione ricca di fibre ha favorito la crescita di batteri benefici, con effetti positivi sulla salute metabolica.
L’impatto della dieta industrializzata
L’industrializzazione ha avuto un impatto sul microbioma intestinale, spiegano gli autori, aumentando il rischio di malattie croniche. Lo studio suggerisce di tornare a un’alimentazione più naturale, privilegiando verdura fresca di stagione ed evitando i cibi processati. Gli esperti sottolineano l’importanza di abituarsi fin da bambini al consumo di frutta, legumi e verdura.
Il ruolo dei legumi, proteine vegetali
I legumi sono centrali in una dieta sana, perché contengono proteine, ferro, zinco, vitamine del gruppo B e fibre. Il loro consumo regolare può ridurre il rischio di obesità, tumori e malattie cardiovascolari.
Chi ha il colesterolo alto dovrebbe evitare carni rosse, derivati come pancetta e lardo, e prodotti caseari come formaggi, panna e burro. Ridurre questi alimenti può contribuire a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e prevenire problemi cardiaci. La dieta è un’alleata contro malattie cardiovascolari, diabete e tumore.