Turismo dentale: ogni anno 200mila italiani curano i denti all’estero. Quanto si risparmia e quali sono i rischi
Ogni anno circa 200mila italiani vanno all’estero per cure odontoiatriche, principalmente in Albania, Croazia, Romania e Turchia. Lo conferma la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP). Il motivo principale è il risparmio: i costi all’estero sono nettamente inferiori rispetto all’Italia, dove le tariffe dell’odontoiatria privata sono tra le più alte in Europa. Tuttavia, questi risparmi economici comportano rischi non solo per la salute dentale, come emerge dai dati.
Pacchetti all inclusive e cure concentrate in pochi giorni
Per attrarre le persone che hanno bisogno di cure, molte cliniche estere propongono offerte «all inclusive»: pacchetti che includono viaggio, soggiorno e cure odontoiatriche. Un esempio è l’Albania, tra le mete più richieste. Una corona in zirconio costa circa 170 euro, un impianto dentale tra i 350 e i 1.000 euro. Se le spese superano i 4.000 euro, viaggio e alloggio sono gratuiti. Sono i prezzi di un tour operator, riportati dal Corriere della Sera. Le cure si concentrano in 2-3 giorni e possono richiedere una seconda trasferta per completare il trattamento. Eppure la rapidità dei trattamenti è anche uno dei principali rischi.
Complicanze frequenti e terapie aggressive del turismo dentale
Un’indagine preliminare della SIdP rivela che quasi un paziente su due che si cura all’estero sviluppa complicanze significative entro un anno. I dati sono in linea con quelli raccolti dalla British Dental Association. In Gran Bretagna ogni anno quasi un milione di persone va in posti esotici per curare i denti e 7 volte su 10 la terapia odontoiatrica va male.
Tra i problemi più comuni legati al turismo dentale: ascessi, infezioni, malfunzionamenti delle protesi. Il dottor Francesco Cairo, presidente SIdP, sottolinea che molte cliniche estere adottano terapie aggressive, spesso non necessarie. Secondo lo specialista, tolgono denti che potrebbero essere salvati e inserendo impianti senza rispettare i tempi biologici di guarigione. Questi interventi, oltre a esporre i pazienti a gravi rischi, spesso richiedono ulteriori cure una volta tornati in Italia.
Perché in italia le cure costano di più
L’odontoiatria è tra le branche mediche con il tasso più alto di rinuncia alle cure per motivi economici, come ha riportato il Consiglio Superiore Sanità, organo di consulenza tecnico-scientifica del ministro della Salute, nel documento «Revisione dell’accesso alle cure odontoiatriche nel Ssn». I costi dell’odontoiatria in Italia sono elevati rispetto ai Paesi dell’Europa dell’Est.
Questo dipende dalla qualità dei materiali, dagli standard di sicurezza e dall’esperienza dei professionisti. Per esempio, in Italia è possibile verificare il titolo di un odontoiatra sul portale della FnomCeO – Federazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, spiega il presidente Francesco Cairo al Corriere della Sera. Inoltre, il nostro sistema sanitario garantisce controlli rigorosi e tutele medico-legali, assenti in molti Paesi esteri.
Cure odontoiatriche e sanità pubblica
In Italia l’accesso alle cure odontoiatriche pubbliche è limitato. I Livelli essenziali di assistenza (Lea) garantiscono solo alcune prestazioni a specifiche categorie: minori di 14 anni, pazienti vulnerabili o indigenti. Ad esempio, i bambini hanno diritto a visite odontoiatriche e trattamenti come ablazione del tartaro ed estrazioni. Per gli adulti indigenti o vulnerabili, le Regioni possono prevedere cure extra-Lea. Tuttavia, le protesi dentarie e gli impianti sono generalmente esclusi.
Ambulatori pubblici e cliniche universitarie
Chi non può permettersi cure private può rivolgersi agli ambulatori pubblici o alle cliniche universitarie. In Italia sono presenti circa 25-30 cliniche universitarie e numerosi ambulatori pubblici, ma l’offerta è limitata rispetto alla domanda. Per accedere, serve una prescrizione medica e una prenotazione tramite il Cup regionale. In alcune Regioni, come la Toscana, i ticket sono proporzionati al reddito.
Il problema delle protesi
Le protesi dentarie rappresentano uno dei costi più elevati dell’odontoiatria. Secondo il dottor Raffaele Iandolo, presidente della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, sarebbe necessario prevedere protesi «sociali» a costi ridotti. «Si potrebbero inserire queste soluzioni nei Lea, garantendo un accesso più equo alle cure dentarie».
La salute orale è legata al benessere generale
Trascurare la salute orale può avere conseguenze gravi. Patologie come le parodontopatie sono collegate a malattie sistemiche, come diabete e problemi cardiovascolari. Curare la salute dentale riduce il rischio di complicazioni e migliora la qualità della vita. Ma la disuguaglianza nell’accesso alle cure resta un problema irrisolto. Investire in un sistema che garantisca cure di qualità a prezzi accessibili resta una sfida centrale per il Servizio sanitario nazionale.