Fratture al femore: 100mila ricoveri all’anno, complice l’osteoporosi, come prevenire
Ogni anno, in Italia, si registrano 100mila ricoveri per fratture al femore, un dato legato all’aumento dell’osteoporosi. Questa condizione, legata alla riduzione della densità ossea, è spesso associata all’età avanzata e colpisce una popolazione sempre più numerosa, complici l’invecchiamento demografico e stili di vita poco sani. Secondo uno studio, il 4% degli italiani vive in condizioni di fragilità, mentre oltre il 50% degli over 65 è classificato come “pre-fragile”.
Osteoporosi e fratture: un costo di 10 miliardi di euro all’anno
Le “fratture da fragilità” pesano sul sistema sanitario per circa 10 miliardi di euro annui, una cifra destinata ad aumentare. La spesa comprende interventi chirurgici, riabilitazione e assistenza a lungo termine. Un’indagine condotta su schede di dimissione ospedaliera rivela che, sebbene il numero assoluto dei casi sia stabile, l’incidenza è in calo negli over 80, passando da 2500 fratture ogni 100mila abitanti nel 2001 a 1500 nel 2023. Tuttavia, le complicanze legate a queste fratture restano gravi, con un alto tasso di mortalità e di perdita dell’autonomia.
Prevenzione: i fattori di rischio modificabili
L’osteoporosi è una condizione in parte prevenibile. Tra i fattori di rischio su cui si può intervenire vi sono:
- basso peso corporeo, con un indice di massa corporea inferiore a 19;
- carenza di vitamina D, fondamentale per l’assorbimento del calcio;
- scarsa attività fisica, che dovrebbe comprendere almeno 30 minuti al giorno di esercizio moderato;
- dieta povera di latticini, principale fonte di calcio;
- fumo e consumo eccessivo di alcol, entrambi associati a una ridotta densità ossea.
La prevenzione passa anche dalla riduzione del rischio di cadute, principale causa delle fratture. Esercizi per migliorare l’equilibrio e interventi domestici, come eliminare ostacoli e migliorare l’illuminazione, possono fare la differenza.
Un registro nazionale per monitorare le fratture da fragilità
Nel corso del convegno “L’impegno italiano per le fratture da fragilità”, organizzato dall’Iss, tenutosi questa mattina, a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Osservatorio sulle Fratture da Fragilità Italia (OFF Italia), è stato lanciato un Registro nazionale sulle fratture da fragilità. L’obiettivo è monitorare l’incidenza della patologia, raccogliere dati e migliorare prevenzione e trattamenti. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha ribadito l’importanza di un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, professionisti sanitari e associazioni di pazienti, per migliorare la qualità della vita degli anziani.
Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone, ha sottolineato l’importanza di questo strumento per identificare soluzioni più efficaci e sostenibili.
Nuove prospettive per la gestione
Il Registro potrebbe basarsi su esperienze già consolidate, come il Registro ArtroProtesi, che raccoglie dati sulle fratture di femore trattate con protesi. La responsabile scientifica del Registro Italiano Protesi Impiantabili, Marina Torre, ha evidenziato che un rafforzamento delle infrastrutture informatiche è fondamentale per estendere il sistema a livello nazionale.
Oltre al monitoraggio, la prevenzione resta centrale. Come spiegato da Maria Luisa Brandi, presidente dell’OFF Italia, meno del 20% dei pazienti riceve un’adeguata continuità assistenziale dopo una frattura. Migliorare questo aspetto potrebbe ridurre significativamente i costi sanitari e l’impatto sulla qualità della vita degli anziani.