Dieta: il “basso contenuto” sulle etichette dei prodotti inganna?
Le etichette dei cibi che si dichiarano a basso contenuto di qualcosa potrebbero risultare ingannevoli. È necessario, invece, analizzare l’intero profilo nutrizionale del prodotto e gli ingredienti.
Una semplice scritta, come: “basso contenuto di sale” o “senza grassi” non basta. Le diciture si basano, infatti, su confronti con altri cibi e non rappresentano definizioni standard. A dirlo è uno studio made in Usa, pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics (2017).
“I consumatori dovrebbero capovolgere la confezione e guardare l’intero profilo nutrizionale nonché la lista degli ingredienti per capire meglio se in generale il prodotto è più o meno sano”, afferma Lindsay Smith Taillie della University of North Carolina di Chapel Hill.
Lo studio ha analizzato i dati di più di 80 milioni di acquisti per cibi e bevande effettuati negli USA da 40.000 famiglie dal 2008 al 2012. Le famiglie a più alto reddito tendono ad acquistare prodotti con questo tipo di claim. Ciò conferma che questo tipo di asserzioni hanno più appeal per le persone maggiormente istruite. Il 13% dei cibi e il 35% delle bevande acquistate, durante la ricerca, includevano prodotti con “basso contenuto” di qualcosa. Gli acquisti di prodotti con pochi grassi erano i più comuni, seguiti da quelli con poche calorie, pochi zuccheri e poco sodio. In media, i cibi confezionati con un basso livello di nutrienti avevano il 32% in meno di calorie, l’11% in meno di zuccheri e circa la metà di grassi e sodio rispetto a quelli che non pubblicizzavano niente di simile sulle confezioni.
Tuttavia, alcuni dei prodotti che si definivano a basso contenuto di nutrienti in realtà ne avevano di più dei cibi che non asserivano niente. Inoltre, Smith Taillie ha spiegato che quando un prodotto dice di avere pochi zuccheri, potrebbe contenere meno zuccheri di un prodotto di riferimento o di uno simile, “ma ciò non significa che abbia una qualità nutrizionale complessivamente migliore”. Oppure, “si potrebbe trattare di un cibo con molti zuccheri ma pochi grassi e quindi verrà pubblicizzato come a basso contenuto di grassi sull’etichetta. Ma ciò non significa che sia salutare. Essenzialmente, può essere fuorviante prendere una decisione su un prodotto basandosi solo su ciò che si afferma sulla parte anteriore della confezione”.
La U.S. Food and Drug Administration regola ciò che i prodotti possono asserire – afferma Taillie – Non c’è un errore tecnico nel dichiarare che un prodotto ha un basso contenuto di qualcosa, ma le regole che permettono di farlo variano in base al tipo di affermazione e alla categoria di cibo”.
In conclusione, secondo gli esperti, capire l’etichetta con i valori nutrizionali è più importante del concentrarsi sulle asserzioni di marketing. Le etichette, infatti, possono confondere.