Droga, è allarme. +39% in due anni, giovani quadruplicati
Crescono i consumatori e si abbassa l’età. L’aumento del consumo di droga fra i minorenni è una vera impennata: il numero è quadruplicato in due anni, otto casi su dieci riguardano la cannabis. In generale, dal 2015, le persone segnalate per uso di droga sono aumentate del 39%. Inoltre, il 30% dei detenuti entra in carcere per motivi legati agli stupefacenti, un quarto della popolazione in cella è tossicodipendente. È questo il quadro che emerge dal nono Libro Bianco sulle droghe promosso dalla onlus Società della Ragione, insieme a Forum droghe, Antigone, Cgil, Cnca e Associazione Luca Coscioni.
Numero minori quadruplicato
Le segnalazioni sono passate dalle 27.718 del 2015 alle 38.613 del 2017, con un’impennata di quelle di minori. L’indagine è stata presentata ieri mattina (martedì 26 giugno) al Senato, in occasione della Giornata internazionale contro il narcotraffico. Aumenta del 15% anche il numero delle sanzioni amministrative: dalle 13.509 del 2015 alle 15.581 del 2017. Destinatari, otto volte su dieci, i consumatori di cannabinoidi (79%); seguono quelli di cocaina (14%) ed eroina (5%). L’Italia si conferma il terzo Paese europeo in cui si consuma più cannabis, con il 33% della popolazione che l’ha provata almeno una volta nella vita.
“Politiche repressive”
Da dieci anni il rapporto si caratterizza come un’analisi indipendente sugli effetti della legislazione sulle droghe sul sistema penale, sui servizi e sulla società italiana. Su questo punto le associazioni del “Cartello di Genova”, tra cui Associazione Luca Coscioni, Forum Droghe, Antigone, Cgil e Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, che hanno preso parte alla presentazione del documento in Senato, hanno denunciato “politiche repressive non solo verso chi spaccia ma anche verso chi detiene droghe”. Dal 1990 a oggi, sono oltre un milione 214mila le persone segnalate per possesso di sostanze stupefacenti a uso personale: di queste, 884mila (il 73%) per derivati della marijuana. Numeri che “riportano al centro dell’attenzione pubblica la mancanza in Italia di politiche e risposte istituzionali in materia”, dichiara all’Ansa Marco Perduca, coordinatore della campagna Legalizziamo.it dell’Associazione Luca Coscioni.