Difficile accesso alle cure per 29% famiglie europee. Reddito fa differenza
Il 29 per cento delle famiglie europee accede alle cure con difficoltà. In Italia la percentuale di chi denuncia problemi sale al 55,7 per cento. I dati li ha diffusi Eurostat in occasione della Giornata mondiale della Salute Oms. Il report raccoglie i dati di diverse indagini demoscopiche effettuate dagli istituti di statistica nazionali. In generale, nel 2016, la maggior parte delle famiglie (71%) nell’Unione europea ha avuto accesso alle cure sanitarie senza problemi. In particolare il 31% delle famiglie ha dichiarato di aver avuto accesso ai servizi “molto facilmente”, il 18% “facilmente” e il 22% “abbastanza facilmente”. Il restante 29% delle famiglie ha invece avuto “qualche” (16%), “moderata” (8%) o “grande” (4%) difficoltà di accesso ai servizi sanitari.
Eurostat prende in considerazione sia i servizi sanitari pubblici che quelli privati, comprendendo le visite mediche, le terapie farmaceutiche, gli esami diagnostici e le cure dentali. L’indagine però sconta le diverse modalità di accesso alle cure sanitarie. Un esempio: nel dato delle famiglie che hanno denunciato “grandi difficoltà di accesso” ci sono anche quelle che hanno denunciato ritardi nel rimborso ai costi sanitari sostenuti da parte della loro assicurazione o mutua.
Il fattore reddito incide molto nella difficoltà di accesso ai servizi sanitari: nella maggior parte degli Stati membri infatti la difficoltà è stata maggiore tra le famiglie con un reddito inferiore (40%) rispetto a quelle con un reddito più elevato (27%). Le più grandi differenze sono state registrate in Belgio (58% per le famiglie a basso reddito rispetto al 19% per le famiglie a reddito più elevato), Lussemburgo (46% rispetto al 14%) e Paesi Bassi (48% rispetto al 22%).
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