Sanofi: ricerca clinica strategica per l’innovazione e il futuro dell’Italia. Il dibattito durante HIS 2025
Innovazione e sostenibilità sono alla base di un sistema sanitario efficiente ed equo. Per questo Sanofi ha dedicato un incontro alla ricerca clinica come leva strategica per il futuro dell’Italia. Nel corso dell’Health Innovation Show – promosso dalla Fondazione Mesit (Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica) – Sanofi ha organizzato il dibattito “Visione, innovazione e sostenibilità: investire nella ricerca clinica”, con la partecipazione della Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
L’evento ha riunito rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e delle associazioni dei pazienti per discutere del ruolo della ricerca clinica per lo sviluppo del sistema Paese, per attrarre investimenti e per la crescita delle competenze.
L’obiettivo: rilanciare il ruolo della ricerca clinica come strumento per attrarre investimenti, valorizzare competenze e consolidare la posizione dell’Italia nel contesto europeo.

Sanofi: “Liberare il potenziale dell’innovazione”
Secondo Marcello Cattani, presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia, “è necessario liberare il potenziale dell’innovazione per il sistema Paese e per l’Europa, anche grazie al valore che la ricerca clinica produce”.
Il settore farmaceutico è il primo comparto delle scienze della vita in Europa. Ma negli ultimi 25 anni l’UE ha ridotto gli investimenti, perso competenze chiave e accorciato la durata dei brevetti. Per Cattani, “né i cittadini né l’industria possono permettersi di aspettare”. Occorre aumentare gli investimenti, semplificare la burocrazia, incentivare l’uso strategico dei dati e formare nuove competenze.
Ecosistema integrato, medicina di precisione, nuovi profili
Sanofi ha confermato il proprio impegno a favore di un ecosistema dell’innovazione integrato, collaborativo e orientato al paziente. L’azienda opera in Italia con due stabilimenti industriali, sviluppando nuovi profili professionali e promuovendo la medicina di precisione.
Il coinvolgimento attivo dei pazienti in tutte le fasi della ricerca è uno dei punti centrali. L’approccio Patient Disease Strategy prevede l’integrazione degli insight dei pazienti nella pianificazione degli studi clinici, nelle preferenze terapeutiche e nella valutazione dei risultati.
Le parole della ministra Bernini: “Facilitare il ritorno dei ricercatori”
Intervenendo all’evento, la ministra Anna Maria Bernini ha sottolineato la necessità di rafforzare l’integrazione tra università, ricerca e impresa. “I ricercatori sono come le rondini, seguono i progetti e i finanziamenti. È giusto che siano andati all’estero a fare esperienza, ma ora l’Italia è impegnata a farli tornare”, ha affermato.
Tra le misure annunciate:
- attivazione dello Sportello per il ritorno dei ricercatori con un fondo da 50 milioni;
- 475 milioni destinati al Fondo italiano per la Scienza;
- 11 miliardi del Pnrr gestiti dal Ministero dell’Università e Ricerca per cinque settori strategici (high performance computing, agritech, mobilità sostenibile, biodiversità, terapie geniche e farmaci a tecnologia RNA).
Un altro tassello fondamentale è rappresentato dalla figura del technology transfer officer, incaricato di facilitare il passaggio delle conoscenze scientifiche ai settori industriali e commerciali.
Le criticità: tempi lunghi e competitività globale
Secondo Sanofi, troppi ostacoli burocratici rallentano la corsa dell’Italia nell’arena internazionale. Cattani ha ribadito che, nonostante l’eccellenza dei centri clinici e dei ricercatori italiani, “la competizione globale è in forte crescita”.
L’Italia ha “tutte le carte in regola” per giocare un ruolo da protagonista, ma serve un sistema che premi il merito, favorisca l’innovazione e attragga investimenti.
I dati dell’Osservatorio Life Science del Politecnico di Milano
Nel corso dell’evento, sono stati presentati anche i dati elaborati dall’Osservatorio Life Science del Politecnico di Milano. Le analisi evidenziano le criticità del sistema, ma anche le opportunità per rafforzare il posizionamento dell’Italia nella ricerca clinica a livello europeo e globale.
Il documento integrale è disponibile sul sito del Politecnico.
Esperienze e modelli di collaborazione
L’incontro si è aperto con gli interventi di Mariangela Amoroso, direttore medico di Sanofi in Italia, e con una lectio magistralis di Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Tra i temi emersi: Il valore strategico della ricerca con visione di lungo periodo; l’avanzamento del tavolo ministeriale sulla ricerca clinica; le sfide nell’attuazione del Regolamento europeo sulla sperimentazione e l’importanza delle associazioni di pazienti nelle fasi di pianificazione, sperimentazione e valutazione.
Un modello di riferimento citato è il CN3, centro di collaborazione pubblico-privato che rappresenta una delle best practice nazionali nel settore dell’innovazione.
Sanofi e l’approccio Patient Disease Strategy
L’azienda farmaceutica ha anche presentato dati globali e italiani sul proprio impegno in ricerca e sviluppo. L’approccio Patient Disease Strategy, già in atto, prevede il coinvolgimento dei pazienti non solo nella fase esecutiva, ma già nella progettazione degli studi.
Il modello include la valutazione delle preferenze di trattamento, la raccolta degli insight direttamente dai pazienti e la co-costruzione delle terapie. Obiettivo: terapie più mirate, accessibili e rilevanti.
Sanofi ha ribadito che “è il momento di unire le forze – istituzioni, imprese, ricerca – per costruire insieme un’Italia più competitiva”. Le potenzialità esistono, ma occorre che gli attori del sistema salute lavorino insieme per creare un contesto favorevole all’innovazione, capace di attrarre capitali, trattenere talenti e accelerare l’accesso alle terapie.










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