Antibiotico resistenza: 600mila morti l’anno evitabili con i vaccini
L’abuso di antibiotici ha reso alcuni batteri capaci di resistere ai trattamenti, trasformandoli in minacce sempre più difficili da combattere. Tra questi ci sono Klebsiella pneumoniae, Escherichia coli e Staphylococcus aureus, responsabili di migliaia di decessi ogni anno. Un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che una diffusione più ampia dei vaccini potrebbe ridurre l’uso di antibiotici di miliardi di dosi, salvando ogni anno fino a 600mila vite.
L’antibiotico resistenza
Il fenomeno della resistenza agli antibiotici è una delle maggiori minacce sanitarie globali, con conseguenze sempre più drammatiche. Il Global Research on Antimicrobial Resistance (GRAM) Project, pubblicato su The Lancet, ha recentemente stimato che, se non si interviene, nei prossimi 25 anni oltre 39 milioni di persone potrebbero perdere la vita a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. Tuttavia, secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), c’è una soluzione praticabile: i vaccini.
I dati OMS indicano che un uso più ampio e mirato dei vaccini contro 24 patogeni specifici potrebbe ridurre del 22% il consumo di antibiotici a livello mondiale, risparmiando fino a 2,5 miliardi di dosi di antibiotici all’anno. Molti dei vaccini proposti sono già disponibili, ma risultano sottoutilizzati; altri sono in fase di sviluppo e potrebbero presto essere introdotti per combattere le infezioni da batteri resistenti ai farmaci.
Come nascono i super batteri
Quando i batteri, i virus, i funghi e i parassiti non rispondono più agli antibiotici, le infezioni diventano più difficili e costose da curare. L’uso improprio e spesso eccessivo di antibiotici è una delle cause principali di questo fenomeno. Ogni anno, circa 5 milioni di persone muoiono a causa di infezioni resistenti ai farmaci.
I vaccini possono prevenire le infezioni, riducendo la necessità di ricorrere agli antibiotici, limitando così l’insorgenza e la diffusione della resistenza. Vaccini come quelli contro la polmonite da pneumococco, l’Haemophilus influenzae di tipo B e il tifo potrebbero prevenire fino a 106.000 decessi ogni anno. Con lo sviluppo di nuovi vaccini contro la tubercolosi (TB) e la Klebsiella pneumoniae, potrebbero essere evitati ulteriori 543.000 decessi all’anno.
Il rapporto Oms e i 24 patogeni critici
Il rapporto dell’OMS, “Stima dell’impatto dei vaccini nella riduzione dell’antibiotico resistenza e dell’uso di antibiotici”, analizza il ruolo di 44 vaccini mirati a 24 patogeni: 19 batteri, quattro virus e un parassita. Tra questi si trovano infezioni che causano sindromi diverse e colpiscono fasce d’età differenti. Tra i patogeni più significativi vi sono l’Acinetobacter baumannii, il Campylobacter jejuni, l’Escherichia coli, lo Staphylococcus aureus, lo Streptococcus pneumoniae, il virus respiratorio sinciziale e altri. Alcuni di questi sono causa di infezioni che variano per severità e diffusione, come la malaria e la tubercolosi.
Prevenzione: l’appello dell’oms
Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che la prevenzione è l’arma più efficace contro l’antibiotico resistenza e che i vaccini rappresentano uno strumento fondamentale. “Prevenire è meglio che curare” è il concetto chiave: i vaccini esistenti, se impiegati su scala più ampia, e quelli in fase di sviluppo, come il vaccino per la tubercolosi, riducono il rischio di infezioni resistenti.
Le persone vaccinate non solo contraggono meno infezioni, ma sono anche protette da complicazioni che potrebbero richiedere antibiotici o cure ospedaliere. Il rapporto evidenzia come, se si raggiungesse l’obiettivo di vaccinare il 90% dei bambini e anziani contro lo Streptococcus pneumoniae previsto dall’Agenda per l’immunizzazione 2030, si risparmierebbero circa 33 milioni di dosi di antibiotici all’anno.
Risparmio economico e sanitario
L’impatto economico dell’antibiotico resistenza è altrettanto rilevante. L’OMS stima che il costo annuale dei trattamenti ospedalieri contro patogeni resistenti ammonti a circa 730 miliardi di dollari. Se i vaccini fossero resi disponibili e utilizzati in modo estensivo contro tutti i patogeni valutati nel rapporto, si potrebbe ridurre di un terzo la spesa ospedaliera legata alle infezioni resistenti.
Il nuovo approccio dell’OMS, “incentrato sulle persone”, mira a prevenire, diagnosticare e trattare le infezioni attraverso un uso coordinato e completo di risorse sanitarie. La vaccinazione viene dunque riconosciuta come un pilastro essenziale nella lotta contro l’antibiotico resistenza, soprattutto se integrata con altri interventi preventivi.
Obiettivi mondiali: ridurre del 10% i decessi entro il 2030
In occasione della 79ª riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’antibiotico resistenza, i leader mondiali hanno approvato una dichiarazione politica che fissa un obiettivo concreto: ridurre del 10% entro il 2030 i circa 4,95 milioni di decessi umani legati alla resistenza agli antibiotici. La dichiarazione mette in evidenza l’importanza dell’accesso globale a vaccini e trattamenti adeguati, e sollecita finanziamenti che stimolino la ricerca e l’innovazione.