Prevenzione vaccinale in gravidanza, Fondazione Onda ETS: ancora poca informazione
Oltre la metà delle donne in gravidanza non conosce la vaccinazione disponibile. Solo una su 4 conosce al massimo un vaccino disponibile tra Covid, DTPa e influenza. Sono i risultati di un’indagine presentata daFondazione Onda ETS ETS, insieme alla mappatura, svolta nell’ambito della prevenzione primaria in gravidanza di 210 ospedali Bollino Rosa sul territorio nazionale al cui interno è presente un reparto di Ginecologia e Ostetricia.
Prevenzione in gravidanza
La prevenzione vaccinale tutela la salute della donna e del bambino nell’ambito della gravidanza, ma c’è ancora molto lavora da fare per accrescere la consapevolezza. La sintesi emerge dall’incontro “La vaccinazione in gravidanza. L’importanza della prevenzione primaria” al Senato della Repubblica su iniziativa della Senatrice Maria Domenica Castellone in collaborazione con Fondazione Onda ETS e SIGO – Società italiana di ginecologia e ostetricia. Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati di una mappatura, condotta nei Reparti di Ginecologia e Ostetricia degli ospedali Bollino Rosa, volta a conoscere l’offerta dei servizi dedicati alla prevenzione primaria in gravidanza e i dati di un’indagine realizzata da Fondazione Onda ETS in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research, che ha indagato l’atteggiamento delle donne in gravidanza e delle neomamme nei confronti della prevenzione primaria, con focus sulle vaccinazioni in gravidanza. Il progetto prevede la diffusione presso gli ospedali Bollino Rosa dell’opuscolo divulgativo rivolto alle donne “Prevenzione in gravidanza. Un’opportunità di salute attuale e futura”.
Indagine sulla vaccinazione in gravidanza
L’indagine ha coinvolto, attraverso interviste online, 300 donne in gravidanza o neomamme (la maggior parte alla prima esperienza), in prevalenza lavoratrici e con un titolo di studio elevato. Durante la gravidanza – emerge dall’indagine – le donne si fanno seguire principalmente dal ginecologo in attività privata (65 per cento dei casi), che rappresenta per loro un importante punto di riferimento. Il partner risulta una figura estremamente presente nella condivisione delle decisioni sanitarie. Le donne intervistate aderiscono per il 22 per cento alla vaccinazione per il COVID-19, per il 33 per cento a quella per l’influenza, per il 42 per cento a quella per tetano, difterite, pertosse. Più della metà del campione conosce i vaccini: solo 1 donna su 4 conosce al massimo un vaccino disponibile per le donne in gravidanza tra vaccinazione Covid, DTPa e influenza. Spesso, tuttavia, il tema della prevenzione primaria in gravidanza risulta associato più facilmente all’esecuzione di test genetici/screening prenatali, a uno stile di vita sano e all’effettuazione di regolari controlli clinici che non al concetto di vaccinazione. Le principali motivazioni che spingono le donne in gravidanza a vaccinarsi sono: il desiderio di proteggere la salute del bambino (53 per cento), la percezione di esposizione al rischio di contrarre la malattia (48 per cento), unite al consiglio medico (37 per cento). Dall’indagine emerge come il 92 per cento delle donne desideri ricevere informazione da parte delle figure sanitarie, che assumono anche sotto questo profilo un ruolo chiave: l’85 per cento di loro vorrebbe ricevere informazioni dal ginecologo, mentre il 33 per cento vorrebbe riceverle dal medico di medicina generale.
Facilitare accesso
«I risultati dell’indagine sulla prevenzione vaccinale in gravidanza presentano un quadro migliorabile che richiede di fornire una risposta adeguata. Emerge come fondamentale la necessità di incrementare l’awareness sui vaccini disponibili in gravidanza, trattando il tema come parte integrante della prevenzione primaria e sensibilizzando soprattutto sugli alti rischi associati alle patologie e sui bassi rischi delle vaccinazioni», dichiara Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda ETS, «Occorre inoltre incrementare l’adesione ai vaccini, con il coinvolgimento delle Istituzioni per sensibilizzare sul tema ad alto livello e dei professionisti della salute (in primis il ginecologo), per un’informazione mirata che sappia rassicurare e motivare le donne. È infine necessario semplificare l’accesso alle vaccinazioni, ovvero facilitare l’iter di prenotazione, ridurre i tempi di attesa, offrire la possibilità di effettuare i vaccini vicino alla residenza o nello stesso sito di altre visite ed esami, per eseguirle contestualmente».
«La vaccinazione è strumento di salute pubblica importantissimo in generale e soprattutto per i soggetti fragili», dichiara Roberta Siliquini, Presidente SITI, Società Italiana di Igiene, «Pensiamo solo sempre ad anziani e malati dimenticandoci che i neonati, per loro natura, sono soggetti fragili in quanto privi della capacità di rispondere adeguatamente ad insulti infettivi. È pertanto necessario proteggerli da subito anche attraverso la vaccinazione della futura mamma che potrà trasmettere gli anticorpi necessari. Sono molte le patologie per le quali abbiamo a disposizione vaccini sicuri ed efficaci in gravidanza: influenza, pertosse/difterite/tetano, Sars CoV2 e virus respiratorio sinciziale. Per quest’ultimo, forse poco noto ma estremamente diffuso e che causa un importante numero di ricoveri ospedalieri anche nei primi mesi di vita, abbiamo a disposizione vaccini e anticorpi monoclonali».
Nel corso dell’evento Fondazione Onda ETS ha consegnato delle pergamene agli ospedali che hanno partecipato alla mappatura come ringraziamento per l’adesione e per l’attenzione e l’impegno sul tema della prevenzione primaria in gravidanza. La mappatura ha coinvolto un campione di 290 ospedali con il Bollino Rosa che hanno al loro interno un reparto di Ginecologia e Ostetricia e di questi 210 strutture sul territorio nazionale hanno partecipato. Quasi tutti hanno dichiarato di avere al loro interno un Punto Nascita (solo 12 non ce l’hanno), con un volume di attività che supera i 500 parti annui e la maggior parte rispetta i “cardini” della prevenzione primaria, ovvero garantisce alle donne interventi specifici di educazione alla corretta alimentazione (oltre il 90 per cento, 196 ospedali) e promuove l’attività fisica in gravidanza (88 per cento, 185 ospedali), al di là delle informazioni fornite durante le visite ambulatoriali. L’impegno diffuso tra gli ospedali nell’assicurare una corretta presa in carico avviene perlopiù tramite il corso di accompagnamento alla nascita anche se, in molti casi, vengono organizzate altre tipologie di attività dedicate (es. agenda gravidanza, counselling con nutrizionista, campagne informative anti-alcol). Emerge una buona copertura per il trattamento di ansia e depressione in gravidanza (78 per cento, 165 ospedali) e questo dato denota come la prevenzione primaria da parte degli ospedali avvenga anche in ottica di cogliere i primi segnali di psicopatologie in gravidanza. Le vaccinazioni sono nella maggior parte dei casi rimandate al territorio: 118 ospedali su 210 infatti non erogano il servizio internamente. Di questi 118 ospedali, pochi non predispongono materiale utile a fornire informazioni su dove recarsi a livello territoriale per accedere al servizio vaccinale (22 ospedali). Degli ospedali che offrono direttamente un servizio di vaccinazione (totale 92 strutture), la maggioranza dispone anche di un Ambulatorio dedicato alle donne in gravidanza (50 ospedali).
Vaccinazione in gravidanza previene difetti genetici
«Sul piano materno-fetale i vaccini rappresentano un importante strumento di prevenzione dei difetti congeniti e di malattie materno-fetoneonatali. L’offerta attiva (informazione adeguata, indicazione scritta in cartella) aumenta sensibilmente la copertura vaccinale», commenta Vito Trojano, Presidente SIGO, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia.
«Oramai è ampiamente riconosciuta l’importanza della prevenzione in gravidanza. Un plauso a tutte le iniziative finalizzate ad una maggiore sensibilizzazione della componente sanitaria, ad un più facile accesso alla prestazione e ad una più estesa informazione alle donne per una scelta sempre più libera e consapevole», conclude Maria Rosaria Campitiello, Capo Segreteria tecnica, Ministero della Salute.
L’evento si è svolto con il patrocinio di AGUI – Associazione ginecologi universitari italiani, AOGOI – Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, FNOPO – Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica, SIMG – Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, SIN – Società italiana di neonatologia e SITI – Società italiana di igiene.