Prevenzione melanoma: dalla ricerca filtri solari su misura
Cresce l’incidenza dei tumori della pelle ma le nuove terapie e le tecniche diagnostiche aumentano le possibilità di gestione della patologia. Se i mezzi per prevenire i tumori della pelle – in particolare il melanoma – fanno leva sull’innovazione, il primo passo è sempre una corretta fotoprotezione. L’esposizione solare incontrollata è infatti un fattore di rischio per tutti i tipi di tumori della pelle. Così come avviene nelle cure, diventate personalizzate, grazie alla ricerca sono stati sviluppati filtri solari su misura per ogni paziente.
A fare il punto è il congresso della Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse, in corso a Napoli. “La prevenzione rimane sempre l’arma principale. E in questo scenario il dermatologo svolge un ruolo determinante: diventa non solo il medico in grado di saper riconoscere queste patologie, ma anche di prevenirle” – ha sottolineato Massimiliano Scalvenzi, Direttore della scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia Università di Napoli Federico II.
Melanoma, le nuove terapie
L’incidenza dei tumori della pelle è in costante aumento. Il carcinoma basocellulare è diventato il primo tumore in Italia per incidenza: colpisce 150 persone su 100 mila ogni anno, il melanoma fino a 10 persone su 100 mila, con un tasso di mortalità di 5-6 persone su 100 mila ogni anno.
Oggi la diagnosi è più accurata, dal semplice esame clinico all’uso del dermatoscopio. Inoltre, le tecniche di diagnosi, sempre più sofisticate e non invasive, riconoscono la natura benigna o maligna di una lesione cutanea con un’accuratezza simile a quella di un esame istologico ma senza chirurgia.
Anche i nuovi farmaci permettono di gestire carcinomi cutanei inoperabili e melanomi in stadi avanzati. Le terapie mirate hanno superato la chemioterapia tradizionale, con risultati efficaci e ottimi dati sul profilo di sicurezza. “Oggi – prosegue il Prof. Scalvenzi – abbiamo un ampio ventaglio di opzioni terapeutiche, che spaziano dall’immunoterapia fino alle cosiddette “targeted therapies” che permettono una gestione ottimale di tumori cutanei avanzati, anche metastatici, garantendo ai pazienti una buona qualità di vita assieme ad ottimi risultati in termini di prognosi. Sempre nell’ambito della terapia, la gestione multidisciplinare tra dermatologo, oncologo e chirurgo plastico si è dimostrata spesso l’arma vincente, superando il limite delle conoscenze e abilità del singolo specialista e dimostrando la collaborazione come strategia ottimale per poter seguire il paziente nel suo percorso diagnostico-terapeutico. L’esame clinico dermatologico annuale, con follow-up più ravvicinati in caso di bisogno, rimane comunque l’arma vincente al fine di una corretta prevenzione a cui tutti dovrebbero sottoporsi”.
Come ridurre il rischio di tumori cutanei
Esiste la predisposizione genetica su cui si può intervenire, sottolinea la dott.ssa Alessia Villani, ricercatrice della Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, così come ci sono molte abitudini quotidiane che possono essere corrette.
La fotoprotezione ha un ruolo chiave nella prevenzione. L’esposizione solare incontrollata è infatti un fattore di rischio per tutti i tipi di tumori della pelle: “anche in questo ambito – conferma la specialista – grazie alle molteplici ricerche in ambito dermatologico e cosmetologico, sono stati sviluppati numerosissimi filtri solari che hanno permesso di realizzare tanti prodotti diversi. I filtri chimici e fisici rimangono comunque quelli maggiormente utilizzati. Quello che è cambiato, però, è stata l’aggiunta di eventuali fattori protettivi (nicotinammide, vitamine, etc.), la disponibilità di vari livelli di fotoprotezione, nonché l’arricchimento dell’offerta sia con numerose formulazioni e metodi di somministrazione (spray, creme, resistenza all’acqua, etc.) sia con prodotti specifici per tutti i tipi di pelle (foto danneggiata, acneica, rosaceiforme, etc.). Tutto questo ha permesso di arrivare ad avere un solare su misura per ogni paziente. Anche qui, quindi, il ruolo del dermatologo nel corretto inquadramento del solare da utilizzare è diventato prioritario”.