Tempo di lettura: 2 minutiLa tecnologia sta radicalmente cambiando il nostro mondo e la salute è uno dei settori nei quali il cambiamento è più evidente. Oggi, grazie alle reti 5G si possono fare cose che sino a pochi anni fa avremmo solo potuto immaginare e anche il potere di calcolo dei computer è sempre più in grado di supportare le scelte dei medici. Un esempio di questa rivoluzione è nel sofisticato software che migliora la prognosi dei pazienti cardiopatici, riduce i costi complessivi delle diagnosi e riduce il numero complessivo di indagini invasive e di procedure di rivascolarizzazione (coronarografia e angioplastica) necessarie, riservando questi interventi solo ai ristretti casi nei quali realmente portano un vantaggio.
ELABORAIZONE COMPUTERIZZATA
L’innovazione è tata introdotta in Campania dal Cmo (Centro polispecialistico medico oplontino) di Torre Annunziata, in un progetto pilota sperimentale che va avanti da mesi e finora offerto gratuitamente ai pazienti che si rivolgono alla struttura oplontina accreditata con il Servizio sanitario nazionale. Nella malattia coronarica la migliore diagnosi equivale alla terapia più efficace. Associando alla Tac delle arterie del cuore una elaborazione matematica del flusso sanguigno si riesce a limitare l’uso delle metodiche di indagine invasive (coronarografia) e delle correlate terapie come l’angioplastica, solo ai casi strettamente necessari. L’obiettivo è evitare i falsi positivi alle indagini (e i conseguenti trattamenti invasivi inappropriati). La Tac coronarica è la principale metodica diagnostica non invasiva della malattia che colpisce le arterie del cuore. Il responso consente di stabilire se sia il caso effettuare o meno una coronarografia e un esame del flusso (invasivi) e una successiva angioplastica per ripristinare il flusso coronarico. Queste ultime sono metodiche di indagine invasive che tuttavia scontano un’elevata percentuale di falsi positivi e una quota di falsi negativi. In particolare questi esami invasivi hanno un limite: il 62% dei pazienti esaminati non mostrano in realtà alcuna patologia significativa e, pertanto, hanno subito inutilmente un esame invasivo. Al contrario, il 28% dei pazienti con test funzionali negativi hanno in realtà una cardiopatia ischemica significativa e rischiano di non essere trattati. L’innovazione in questo campo consiste in un sofisticato software che tramite un algoritmo e senza ulteriori esami Tac (preliminari agli esami invasivi) elabora le immagini radiografiche ed esegue un’accurata valutazione della funzionalità coronarica.
SUPER TAC
Per ottenere il responso non è necessario eseguire un’ulteriore scansione; non è richiesto l’uso di stress farmacologico e soprattutto, non è richiesto al paziente di dover tornare in ospedale per eseguire test addizionali, in quanto l’analisi avviene con la elaborazione delle immagini in base a un sofisticato algoritmo quando il paziente già inviato al suo domicilio al termine dell’esecuzione della Tac coronarica. L’accuratezza diagnostica è stata validata contro in tre diversi studi multicentrici, l’ultimo dei quali ha mostrato una sensibilità e specificità superiore alla tecnica invasiva , facendo divenire questa super Tac il test più accurato se confrontato con i test funzionali tradizionali.