Meduse urticanti: cosa fare in caso di sfregamento con i tentacoli, effetti e rimedi
Lo sfregamento con i tentacoli delle meduse urticanti sono una delle disavventure più comuni in estate, perché il contatto con i loro tentacoli provoca dolore, prurito e bruciore alla pelle. In generale, per le caratteristiche delle specie che popolano i nostri mari, si tratta di disavventure abbastanza innocue, a meno di reazioni allergiche, ma che procurano una forte sensazione di fastidio, irritazione e dolore.
Vediamo cosa accade quando veniamo in contatto con una medusa urticante e quali sono i rimedi più efficaci e i trattamenti di primo soccorso da applicare.
Perché alcune meduse sono urticanti
I tentacoli della maggior parte delle meduse sono urticanti perché ricoperti di particolari cellule, chiamate cnidociti: quando queste cellule avvertono un corpo estraneo che le sfiora, attivano immediatamente un meccanismo di difesa basato su filamenti urticanti che vengono proiettati verso la superficie individuata come “nemica”: in questo modo le meduse inoculano il liquido urticante, in grado di uccidere le prede o di difenderle dagli attacchi. Le tossine rilasciate hanno effetto paralizzante e infiammatorio. Per l’uomo, il contatto con il liquido urticante si traduce in dolore e bruciore, infiammazione, eritema, vescicole e gonfiore.
Le meduse che popolano i mari italiani non sono mortali, ma alcune possono provocare reazioni piuttosto gravi in soggetti allergici alle tossine contenute nel liquido urticante, fino a causare la morte. Esistono anche specie dermotossiche, come la Pelagia Noctiluca (detta anche Medusa Luminosa), il cui contatto produce effetti che possono protrarsi anche per due settimane, oltre a visibili cicatrici. L’entità delle reazioni è individuale: alcuni casi si risolvono in breve tempo, ma se la superficie interessata dallo sfregamento è elevata possono manifestarsi quadri più seri, sino ad arrivare allo shock anafilattico (nausea, cefalea, vomito, contratture muscolari, lacrimazione, vertigini e dispnea).
Trattare con tempestività le zone che sono state sfregate dai tentacoli di una medusa è molto importante: serve a ridurre il dolore, a impedire il peggioramento dell’irritazione e a ridurre il rischi di complicazioni.
Cosa fare se si viene in contatto con una medusa: i passaggi
La prima cosa da fare è risciacquare bene la zona colpita con acqua di mare e ripulirla da eventuali pezzi di tentacoli che potrebbero essere rimasti attaccati alla pelle (possibilmente senza toccarli con le mani, perché possono contenere ancora liquido urticante). Poi è consigliabile tenere la parte colpita all’ombra. A questo punto si può applicare il gel al cloruro di alluminio, che ha un’azione antiprurito, regalando sollievo immediato, oltre a bloccare la diffusione delle tossine. Dopodiché si può avvolgere la parte colpita con della garza e attendere che il fastidio passi.
Nel caso in cui si avvertissero sensazioni strane, come le vertigini, i brividi o una sudorazione intensa, è bene rivolgersi al Pronto Soccorso.