Droghe, in Italia 90 nuove sostanze
Perché sia droga deve essere nell’elenco delle sostanze stupefacenti. Questo il principio dal quale partiva la rocambolesca storia immaginata nella commedia tutta italiana “Smetto quando voglio”, parodia di una realtà che purtroppo di divertente ha ben poco. Anzi nulla. E’ notizia di questi giorni che nell’ultimo anno sono addirittura 128 le nuove sostanze rilevate dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce (SNAP) affidato dal 2016 al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS. Di queste 128 droghe, 90 sono state segnalate in Italia. Secondo gli esperti che le hanno analizzate, le nuove sostanze introdotte nel nostro paese appartengono principalmente alla classe dei catinoni, degli oppioidi sintetici e dei cannabinoidi. A queste si aggiungono quelle “classiche”: THC, CBD, eroina, morfina, cocaina, amfetamina, MDMA, LSD.
POST LOCKDOWN
Il report pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanita’ rileva che si è inoltre registrato un notevole incremento nei sequestri di Ketamina, un anestetico dissociativo. Nel primo semestre post lock down si è registrato un incremento del 200% nelle segnalazioni di NPS, rispetto al periodo precedente. Due sostanze sono state individuate per la prima volta su territorio europeo proprio in Italia, appartenenti alla classe degli oppioidi sintetici analoghi del fentanil e 1 nuova sostanza appartenente alla classe dei cannabinoidi sintetici. «La velocità di risposta dello SNAP – dice Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping – è un fattore determinante per mettere a punto una procedura che permetta di reagire subito alla comparsa e alla diffusione di nuove sostanze». Di grande supporto sono anche le informazioni dei Servizi per le Dipendenze, delle strutture di emergenza, delle unità mobili, delle comunità terapeutiche e, più in generale, le organizzazioni del privato sociale, in grado di fornire un’osservazione oggettiva (sul campo) dei consumatori di sostanze psicoattive o stupefacenti. «Un lavoro indispensabile a tutela della salute – commenta Simona Pichini responsabile dell’Unità di farmatossicologia dell’ISS – poiché individuare nuove sostanze psicoattive non presenti nell’elenco delle sostanze stupefacenti significa prendere misure di sicurezza per prevenire intossicazioni e decessi, causati direttamente dalle stesse o da prodotti che le contengono».
GIOVANISSIMI
Queste droghe sono un rischio per tutti, ovviamente, ma sono pericolosissime soprattutto per i giovanissimi. Sono proprio i ragazzi più giovani a volerne fare uso, in parte per spirito di emulazione, in parte per cercare uno “sballo” che rischiano di pagare a caro prezzo. Spesso all’uso di queste droghe viene anche associato l’abuso di alcol, dando origine ad un mix pericolosissimo e spesso causa di una dipendenza ancor più forte. A preoccupare gli esperti è l’età dei giovani che sempre più si trovano ad accedere ai servizi territoriali per le tossicodipendenze, ragazzi che in molti casi hanno da poco compiuto 15 anni che rischiano per colpa di queste droghe di rovinarsi la vita.