Batteri intestinali che possono causare il tumore
In gergo tecnico si chiamano «helicobacter pylori», sono batteri che crescono nello stomaco e colpiscono attualmente circa il 50% della popolazione adulta generando patologie come la gastrite, l’ulcera e, nei casi più gravi, il tumore dello stomaco che, tra le neoplasie, risulta tra quelle più letali. La notizia, non certo positiva, è che la Campania è una delle regioni d’Italia a più alta incidenza d’infezione. Ad affermarlo il professor Gerardo Nardone, responsabile di Epatogastroenterologia ed Endoscopia digestiva della Federico II di Napoli a margine del convegno I breath test nella pratica clinica. La diagnosi in un soffio. «In Campania – dice il professore -attualmente le persone affette dall’infezione sono circa il 40/60%. Un batterio che crea quindi problemi seri essendo un importante cofattore della malattia peptica e del tumore dello stomaco. La nostra regione è a rischio a causa di un’alta densità abitativa. Le famiglie numerose o le comunità particolarmente allargate, infatti, sono i luoghi dove c’è maggior rischio di contrarre il batterio». E il pericolo alla lunga, come detto, è anche quello di ammalarsi di tumore.
I breath test
Al centro della discussione è stato posto l’accento su come la medicina moderna debba garantire un’elevata accuratezza ed una scarsa invasività. In quest’ottica, la diagnostica breath test rappresenta una metodica di grande interesse in campo gastroenterologico. La molteplicità dei campi di applicazione, la relativa semplicità di esecuzione, l’accettabilità da parte del paziente, i costi contenuti e la standardizzazione dei risultati da parte della comunità scientifica internazionale, hanno fatto si che questi test rappresentassero una vera e propria rivoluzione nella pratica clinica gastroenterologica e non solo. Avere la possibilità di poter contare su test diagnostici sempre più precisi permette di individuare subito il batterio e di eseguire una giusta diagnosi e soprattutto una giusta cura. Ci sono tanti test utilissimi e non invasivi, come quelli che utilizzano la riserva funzionale epatica per capire come funziona il fegato, quelli che permettono di studiare lo svuotamento dello stomaco e quelli che ci permettono di individuare se il paziente ha delle intolleranze come ad esempio quella al lattosio. Questo è importante per poter operare delle scelte utili e precise per la giusta terapia.
Il valore della prevenzione
L’obiettivo, spiega il dottor Marco Varelli, specialista in biochimica clinica e direttore di laboratorio presso l’ Istituto Diagnostico Varelli «è stato quello di fornire un approfondimento delle conoscenze sulla metodologia, sull’ indicazione e sull’ interpretazione dei risultati dei breath test, in modo da renderli fruibili ad una platea sempre più ampia di clinici e pazienti. L’infezione da Helicobacter pylori, ad esempio, è molto comune e direttamente correlata al livello socio economico e al livello dell’igiene in cui si vive. Soprattutto in età scolare, pensiamo ad esempio ai bambini che si scambiano penne, così come giocattoli o le merendine, è molto facile la trasmissione del batterio in questione. Ma anche tra gli adulti questo rischio è molto alto. Ecco perché è utile che i medici di famiglia e gli specialisti siano sempre informati sugli strumenti più utili e appropriati per poter eseguire scelte cliniche efficaci».