Lgbtqi+, gli psicologi adattano le linee guida
Una società ancora fortemente discriminatoria, ma soprattutto nella quale esiste una forte tendenza alla violenza da parte del partner quando ci si identifica come trans. Lo dicono a chiare lettere gli psicologi campani che, primi in Italia, hanno adattato al nostro paese le linee guida American psychiatric association. I dati dicono che le persone trans hanno quasi il doppio delle probabilità di subire violenza da partner negli spazi pubblici rispetto alle persone che non si identificano come trans. Le persone trans di colore hanno 3,69 volte maggiori probabilità di subire comportamenti di violenza negli spazi pubblici rispetto alle persone di colore che non si identificano come trans. Le persone bisessuali riportano una probabilità di due volte superiore di subire violenze sessuali rispetto alle persone non bisessuali. Sono solo alcune statistiche, ricavate dai pochi studi disponibili, che certificano l’incidenza del fenomeno.
SURVIVOR
Come detto, l’American psychiatric association ha elaborato delle linee guida per il trattamento dei pazienti Lgbtqi+ vittime di violenza intima tra partner, già nel 2019. Oggi le linee guida sono state adattate per il nostro Paese dal Comitato pari opportunità e cura delle relazioni dell’Ordine degli Psicologi della Campania. Un lavoro che è stato presentato nel corso di un webinar organizzato dall’Ordine e che vuole essere anche un supporto per gli operatori che operano nei Centri antiviolenza e nei Centri per il recupero degli autori maltrattanti, considerata anche l’assenza di riferimenti normativi e leggi specifiche a tutela delle persone Lgbtqi+ vittime di violenza da partner, che nelle linee guida vengono denominati “survivor”. «I metodi utili per determinare se una persona sta subendo o perpetrando violenza nell’ambito della sua relazione intima – si legge nell’adattamento delle linee guida – dovrebbero concentrarsi non sul sesso, sull’identità di genere o sull’espressione di genere della persona, bensì su un’approfondita valutazione dell’empatia, del senso di autoefficacia e del diritto». Si suggerisce inoltre l’utilizzo di un linguaggio “inclusivo e non giudicante”, di pianificare strategie di protezione per garantire la sicurezza dei soggetti coinvolti, favorire la connessione dei ‘sopravvissuti’ con agenzie e organizzazioni che lavorano in particolare con la comunità Lgbtqi+, creare materiale informativo inclusivo anche per accrescere il livello di consapevolezza della popolazione sul «Il Comitato pari opportunità e cura delle relazioni sta lavorando intensamente nel portare avanti un lavoro scientifico e culturale – spiega Liliana D’Acquisto, vicepresidente dell’Ordine e coordinatrice del Comitato – consapevoli della necessità di rafforzare saperi e competenze operative rivolte al contrasto alle diseguaglianze e discriminazioni. Queste linee guida rispondono alla volontà di lavorare alla sensibilizzazione, formazione e informazione al tema della violenza nelle relazioni intime Lgbtqi+».