Il Covid ha contagiato anche i nostri sogni
Quanto ha pesato il lockdown sulle nostre vite, quanto siamo stati segnati dal Covid? Per capirlo, o almeno per avere qualche indicazione in pi, un gruppo di ricercatori ha ideato una sperimentazione sui sogni. A scavare nel nostro inconscio entrando direttamente dalla fase REM sono stati gli esperti del Dipartimento di Psicologia de La Sapienza Università di Roma, che hanno coì prodotto una ricerca già pubblicata sul Journal of Sleep Research.Dallo studio emerge che i risvegli sono ormai molto più frequenti, abbiamo una maggiore difficoltà ad addormentarci, una capacità più elevata di ricordare i sogni e in generale un’attività onirica più lucida. Quando le misure di contenimento sono state allentate, un sogno maggiormente ricorrente è stato quello di trovarsi in luoghi affollati, frequentati da altra gente, a testimonianza della rilevanza di una simile esperienza dopo un lungo periodo in cui si era dovuto rimanere in casa, oltre 50 giorni.
QUADERNO ONIRICO
Per arrivare a queste conclusioni, 90 adulti in Italia hanno registrato a casa le loro esperienze oniriche e compilato un diario sonno-sogno ogni mattina per due settimane nel 2020, la prima(28 aprile-4 maggio) di pieno lockdown; e la seconda (5-11 maggio) di allentamento delle restrizioni. Per gli autori, poi, «va notato che alcune caratteristiche demografiche stabili hanno avuto un impatto sull’attività onirica durante il lockdown, come l’età e il sesso». Studi italiani hanno rivelato che le donne avevano un tasso di ricordo dei sogni più elevato ed emozioni negative rispetto agli uomini. Una ricerca ha confermato questo effetto di genere confrontando i rapporti sui sogni pandemici con i sogni normativi. Inoltre, un altro studio ha evidenziato che l’invecchiamento ha influito sul ricordo dei sogni e sulla frequenza degli incubi anche durante il lockdown.