Cimici asiatiche anche nei centri abitati. Senato approva “vespa Samurai”per combatterle
Sciami di cimici asiatiche hanno invaso il nord Italia, dopo le cavallette nelle campagne di Nuoro in Sardegna. Complice anche il caldo improvviso. Si tratta di un insetto pericoloso per l’agricoltura perché deposita le uova almeno due volte l’anno e attacca con le punture meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai.
È stata approvata in Senato la risoluzione che vede l’introduzione della Vespa samurai (Trissolcus japonicus), allo scopo di contrastare il flagello della esotica Cimice asiatica, che tanti danni sta provocando all’agricoltura italiana.
La vespa Samurai contro le cimici asiatiche
La Vespa samurai è un importante antagonista naturale della cimice nella sua area di origine. Infatti, negli ecosistemi in cui è presente, la Vespa depone le sue uova in quelle delle cimici asiatiche, contenendone in tal modo le popolazioni, senza ricorrere ad agenti chimici nocivi come pesticidi ed insetticidi. Il nome comune con cui è indicato l’antagonista naturale “Samurai Wasp” non deve preoccupare, in quanto questo minuscolo Insetto utile, poco più grande di 1 mm, non ha nulla a che vedere con le comuni e temute vere Vespe.
Il CREA, ente di ricerca in Italia sull’agroalimentare, su richiesta del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, è impegnato con il suo Centro di Ricerca Difesa e Certificazione proprio per lo sviluppo di un programma di Lotta Biologica Classica contro la cimici asiatiche, per testare le potenzialità e fare una valutazione di impatto ambientale sull’uso di antagonisti naturali.
Le Istituzioni hanno compreso e sostenuto la posizione della ricerca di cui il CREA è capofila, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Centrale del MIPAAFT e questo permetterà a breve di completare le ricerche, non solo con riferimento alle indagini sull’efficacia della Vespa samurai, ma anche, come giustamente richiesto da più parti, di terminare una corretta Valutazione di Impatto Ambientale, basata sugli Standard Internazionali definiti dalla FAO e dalla European and Mediterranean Plant Protection Organization, per gli aspetti connessi alla tutela della biodiversità negli interventi di Lotta Biologica.
Contrasto alla Cimice Asiatica: lo stato delle ricerche al CREA Difesa e Certificazione
Nell’ambito del progetto “PROTEZPIANTE” il CREA-Difesa e Certificazione, previa acquisizione di tutte le necessarie autorizzazioni internazionali, nazionali e regionali, ha introdotto nel 2018 in condizioni di quarantena Trissolcus japonicus dagli USA avviando test di Laboratorio per verificarne potenzialità e impatto ambientale.
Il MIPAAFT inoltre, ha incaricato al tempo stesso il CREA di intensificare le ricerche su tutti gli antagonisti naturali della Cimice asiatica, che si sono adattati ad utilizzare questo ospite nei nuovi territori. Le indagini condotte in Italia a tale scopo hanno portato ad ottenere anche altre specie di Parassitoidi provenienti dalle aree di origine che hanno seguito accidentalmente la specie dannosa nella sua conquista di nuovi spazi. Dalle indagini effettuate nell’estate 2018, da ovature della Cimice, raccolte sia dal CREA Difesa e Certificazione nel Comune di Lodi su piante ornamentali sia dal Servizio Fitosanitario Regionale nel Friuli-Venezia-Giulia sono stati rinvenuti esemplari classificati come Trissolcus japonicus cioè Vespa Samurai nel casi di Lodi, mentre per quanto attiene ai reperti del Friuli-Venezia-Giulia, questi sono stati attribuiti ad una altra specie antagonista naturale della Cimice, Trissolcus mitsukurii.
I due ceppi di antagonisti naturali sono attualmente mantenuti in allevamento su uova della Cimice nei laboratori del CREA di Firenze, nelle medesime condizioni di sicurezza biologica in cui è stoccata la popolazione di Trissolcus importata per motivi di studio dagli USA.
Con la decisione del Senato approvata nella Seduta Pubblica del 12 giugno le azioni di contrasto alla diffusione epidemica della Cimice marmorata asiatica e ai danni causati da questo Insetto, fanno un deciso balzo in avanti per permettere al mondo della ricerca di supportare adeguatamente l’agricoltura del nostro Paese, nel pieno e rispetto di principi di ecologia applicata alla tutela dell’ambiente.
In tale contesto, il CREA coordina inoltre una apposita rete di monitoraggio territoriale avviata a inizio 2019 per accertare la diffusione della Vespa samurai in Italia e nel contempo raccogliere informazioni per la Valutazione di Impatto Ambientale, cui partecipano attivamente le Università di Torino, Padova, Udine e Modena-Reggio Emilia, i Servizi Fitosanitari Regionali di Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e le relative strutture di supporto (Ersa ed Ersaf), il Consorzio Fitosanitario di Modena e di Piacenza, il Servizio Fitosanitario del Canton Ticino (Svizzera), Agrion, Astra, CRPV, Condifesa Lombardia NE, Fondazione Fojanini, Fondazione Edmund Mach, Lamburg e CABI.