Disfunzione erettile, un metodo nuovo può curarla
La disfunzione erettile è un problema che molti uomini devono affrontare, ma del quale nessuno ha voglia di parlare. Neanche al proprio medico. E il limite culturale diventa così anche un limite alla possibilità di vivere una vita di coppia piena e soddisfacente. Proprio per questa resistenza al tema, da quando esistono le “pillole colorate” molti uomini hanno scelto di accontentarsi e di affrontare il sintomo, piuttosto che ricorrere ad una vera e propria cura. Questi significa anche esporsi a possibili effetti collaterali più o meno gravi. Alla Federico II di Napoli una nuova tecnica per risolvere i problemi di disfunzione erettile senza pillole colorate e senza i rischi connessi all’assunzione di questi farmaci. «Una vera e propria cura, non un trattamento dei sintomi», spiega Fabrizio Iacono, docente di ruolo di Urologia all’università di Napoli e specialista in Urologia ed in Andrologia.
METODO RISANI
Iacono è tra i maggiori esperti d’Italia dei meccanismi biochimici, istologici e microstrutturali alla base della funzione erettile. Ed è stato tra i primi a lavorare su protocolli terapeutici di riabilitazione funzionale non farmacologici e non sintomatici che riescono, oggi, a ridare la giusta energia anche agli uomini con maggiori difficoltà. «L’impiego combinato di onde d’urto a bassa (LISW) intensità in associazione ad integratori brevettati a base di Tradamixina – dice il professore – riescono a risolvere la disfunzione erettile nel 65-70% dei casi con effetti duraturi e non sintomatici (www.Risani.it). Il concetto di riabilitazione funzionale consente la liberazione del maschio dalla assunzione ad orari prestabiliti di pillole sintomatiche dai noti colori». La vera novità è che da qualche tempo ad integrare questo protocollo riabilitativo che non prevede, quindi, l’impiego di farmaci dai possibili effetti collaterali, è stato aggiunto l’impiego del PRP (Plasma Arricchito di Piastrine). Il PRP è impiegato da anni in altre specializzazioni come la dermatologia, l’ortopedia, la medicina estetica e oggi trova interessanti indicazioni anche in uro-andrologia per il trattamento della disfunzione erettile e della malattia di La Peyronie.
NO AGLI EFFETTI COLLATERALI
Iacono chiarisce che questa tecnica, la “PRP- Priapus shot”, e l’efficacia del trattamento si deve alla stimolazione rigenerativa sul microcircolo endocavernoso (neoangiogenesi) e sulla stimolazione dell’innervazione del pene. Le proteine bioattive contenute nelle piastrine, infatti, rilasciano fattori di crescita che stimolano la rigenerazione cellulare e la riparazione tissutale che si riflette su di una migliore funzione dell’organo». La tecnica è assolutamente sicura, priva di rischi ed indolore. Eseguita a livello ambulatoriale, prevede un ciclo di almeno 3 sedute distanziate da circa 15 giorni e consiste in un prelievo di sangue che viene centrifugato al fine di isolare la sola componente piastrinica. Il plasma cosi ricco di piastrine, viene poi iniettato in punti definiti del pene , nei corpi cavernosi, del paziente. In oltre 60mila procedure seguite non si sono verificati effetti collaterali in quanto si tratta dello stesso plasma del paziente che viene restituito in altra sede. I risultati ottenuti nel trattamento della disfunzione erettile e della Malattia di La Peyronie sono entusiasmanti e duraturi se in associazione con onde d’urto e integratori personalizzati. Riuscire a risolvere il problema è il modo migliore per eliminare tensioni dal rapporto di coppia e vivere a pieno la propria storia.