Da Napoli una rete nazionale contro gli abusi sui minori
Gli «orchi» e i «ladri di infanzia» hanno quasi sempre i volti delle persone più amate e vicine, soprattutto quelli di mamma e papà, ma anche dei parenti, degli amici più intimi, o dei vicini di casa, come tristemente insegnano i più recenti casi di cronaca. Crisi economica, famiglie in difficoltà, conflittualità fra genitori e nella società ed ecco che sale il rischio di maltrattamenti e abusi: sono circa 9.000 i bambini e gli adolescenti under 14 campani a rischio di maltrattamenti e violenze, di questi il 10% è a rischio di abusi sessuali. Si tratta di un tipico fenomeno “iceberg” sottostimato, che nel 70% dei casi si consuma fra le mura domestiche, due volte su tre per mano di uno dei familiari. Nella metà dei casi si tratta di maltrattamenti e violenze psicologiche o fisiche, in uno su dieci di abusi sessuali. Pochissime le piccole vittime che riescono a chiedere aiuto: uno su cinque fra coloro che subiscono abusi sessuali, uno su tre fra chi è oggetto di maltrattamenti e violenze. Le sofferenze restano troppo spesso coperte dal silenzio ed è per questo che Menarini attraverso il sostegno di eventi formativi diretti ai medici, realizzati in collaborazione con la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), si è impegnata nella creazione di una rete antiabusi su tutto il territorio nazionale, sostenuta dalla multinazionale farmaceutica fiorentina con un investimento di 1 milione di euro.
In prima linea
«E’ a Napoli il primo appuntamento con cui oggi parte il progetto“Stop agli abusi sui bambini”che unisce professionalità, sensibilità ed entusiasmo, doti che tutti i pediatri hanno dimostrato per una problematica tra le più delicate e dolorose dell’infanzia e dell’adolescenza», dice Luigi Nigri, responsabile del progetto per Fimp. «A Napoli saranno coinvolti circa 50 pediatri campani e nell’arco del 2017 molti altri parteciperanno ai corsi che si terranno in altre 18 città italiane. L’iniziativa contribuirà a un risveglio delle coscienze: i pediatri che seguiranno i corsi diventeranno un punto di riferimento per i colleghi sul territorio che riceveranno consigli e aiuto per la gestione di casi sospetti di abusi e maltrattamenti. Tutto questo aiuterà a fare uscire dall’ombra un numero sempre maggiore di piccole vittime e speriamo ad aumentare le denunce: la Polizia giudiziaria riferisce che sono 700/800 in tutto il Paese ogni sei mesi. Il problema resta quindi troppo spesso ancora nascosto e taciuto».
Pediatri in campo
«In Campania non sono disponibili dati di incidenza di abusi e maltrattamenti perché non abbiamo un osservatorio sui minori ma la prevalenza del fenomeno non è diversa da quella del resto del Paese e si conferma il dato di letteratura scientifica di un bimbo su mille a rischio di abusi sessuali – commenta Renato Vitiello, vicepresidente SIP Campania – Il tessuto sociale del territorio è purtroppo un humus fertile per il verificarsi di maltrattamenti, come ricordano anche i molti casi recenti di cronaca, non ultima la vicenda della piccola Fortuna che ha addolorato e commosso l’Italia. I temi dell’abuso e del maltrattamento oggi non possono essere più trascurati anche per le gravi conseguenze che determinano sulla salute del bambino nel breve e lungo termine: un bambino maltrattato o abusato, infatti, non solo è più a rischio di disturbi fisici, psicologici e del comportamento, ma anche di danni organici nella vita adulta. Per questo FIMP e SIP ritengono motivo di orgoglio professionale la partecipazione a un percorso di conoscenza capace di coinvolgere tutte le componenti della pediatria con spirito di collaborazione reciproca che è il pilastro su cui costruire una rete efficace».