Sulle donazioni di sangue, così come in molti altri ambiti della vita, sono i bambini ad insegnarci qualcosa. Domani (giovedì, 24 maggio) nell’Aula Magna dell’ospedale Monaldi, saranno i più piccoli a spiegare a tutti che donare il sangue è un gesto d’amore e di civiltà. Si tiene domani, infatti, la manifestazione finale della seconda edizione del concorso «T’insegno a… donare (gli alunni parlano agli adulti)». Il concorso, nato come campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue, è destinato agli alunni dell’ultimo biennio della scuola primaria, alla scuola secondaria di primo grado e al primo biennio della scuola secondaria di secondo grado di Napoli e provincia ed è stato organizzato da Azienda Ospedaliera dei Colli – Ospedale Monaldi, Istituto Comprensivo Nazareth e Associazione di volontariato Obiettivo Cuore Abc onlus, in collaborazione con le Unità operative complesse di Cardiologia e Utic pediatrica, Cardiochirurgia pediatrica e delle cardiopatie congenite e Medicina trasfusionale e con l’Unità operativa Assistenti sociali.
Una favola per la vita
Le classi di scuola primaria hanno partecipato scrivendo una favola, quelle di scuola secondaria di primo grado hanno realizzato una locandina, mentre le classi di scuola secondaria di secondo grado hanno ideato un video sul tema della donazione e giovedì saranno premiate le classi vincitrici. Nove le scuole che hanno partecipato: il circolo didattico Colombo, il 17° circolo didattico, il 54° circolo didattico, la scuola media Pirandello Svevo, l’istituto comprensivo Quasimodo, l’istituto comprensivo Nazareth, l’istituto superiore Francesco Morano, il liceo Alfonso Maria de’ Liguori e il liceo Gian Battista Vico. Nel corso della mattinata, inoltre, i direttori delle unità operative complesse interessate, Maria Giovanna Russo, Guido Oppido e Bruno Zuccarelli, verranno interrogati dagli alunni sull’importanza della donazione di sangue.
Criticità
In Campania, come del resto in molte altre regioni d’Italia, la carenza di sangue è spesso una vera e propria emergenza sanitaria. A volte per una paura immotivata, altre volte per carenze di carattere organizzativo, sono molte le persone che, pur essendo in teoria favorevoli alla donazione, rinunciano. A livello locale sono sempre più le iniziative che mirano a creare una sensibilità nell’opinione pubblica.