Un test genomico consente di evitare a molte donne colpite da carcinoma mammario di effettuare la chemioterapia. Di cosa si tratta lo hanno spiegato i massimi esperti del campo in occasione di un incontro tenutosi a Napoli e organizzato dal Policlinico Luigi Vanvitelli. «Grazie allo sviluppo di test multigenici in grado di caratterizzare il profilo molecolare di queste pazienti possiamo selezionare le donne da trattare guardando al reale rischio di recidiva, risparmiando l’estenuante e lunga chemioterapia alle pazienti con un basso rischio di ripresa del tumore», chiarisce il professor Renato Franco, che al Policlinico napoletano dirige dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica.
MEDICINA PERSONALIZZATA
A mettere in luce il ruolo che il Policlinico Vanvitelli svolge ormai in questo campo a livello nazionale e internazionale è Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia. È stato proprio lui a parlare di «un’eccellenza ormai consolidata nell’ambito di una medicina sempre più “cucita” sulle esigenze e le caratteristiche dei singoli pazienti». Si chiude così una lunga stagione nel corso della quale le pazienti con carcinoma della mammella, a seguito di intervento, erano indistintamente sottoposte a lunghi cicli di chemioterapia in relazione alle scarse conoscenze della biologia molecolare del tumore e del rischio di possibili ricadute.
ABBATTERE I COSTI
In tutta Italia, e la Campania non fa eccezione, i test molecolari sono sempre stati per lo più eseguiti presso laboratori esteri centralizzati, con elevati costi e tempi di attesa. Ecco perché, poter individuare la firma genica direttamente in una struttura che si trova nel cuore del centro storico di Napoli, all’Azienda Ospedaliera Universitaria Vanvitelli, è un cambio di passo enorme. La firma genica viene poi valutata con tutti gli altri parametri clinico-patologici nell’ambito dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari, dove professionisti in ambito oncologico valutano la possibilità di indirizzare a trattamenti con chemioterapici solo i casi che sono davvero ad alto rischio di ricaduta.
PRESA IN CARICO
«Queste tecnologie e nuove metodiche – dice il direttore generale Ferdinando Russo – ci consentono di fare un enorme passo in avanti nella direzione di una medicina sempre più personalizzata. Consentendo, inoltre, alle nostre pazienti di ottenere le migliori cure senza ricorrere a costosi viaggi fuori regione». Aspetto non secondario è che il costo dei test molecolari è garantito dal Ministero della Salute per assicurare alle donne oncologiche il trattamento più appropriato. I test genici saranno disponibili non solo per le pazienti operate direttamente presso l’A.O.U. Vanvitelli, ma anche per le centinaia di donne che saranno operate in altre strutture.