Tempo di lettura: 3 minutiPersone che piangono, resti di case sbriciolate al suolo, indumenti e mobili che emergono dalle macerie. I terremoti non danno preavviso e sconvolgono intere città. Le immagini di disperazione che si vedono in televisione e che girano in rete in questi giorni possono avere un impatto emotivo molto forte, specie sui più piccoli. Maura Manca, Psicoterapeuta e
Presidente di Osservatorio Nazionale Adolescenza
spiega: “Quando capitano questi eventi non bisogna tenerli all’oscuro di tutto come si vorrebbe per tutela e protezione, bisogna informarli perché tanto c’è il rischio che lo facciano gli altri, gli amichetti, che vedano da soli la tv o la rete internet, che ne parlino a scuola ecc.” Il genitore – secondo l’esperta – ha il ruolo di informare nel modo più corretto ed opportuno i figli, in base all’età.
Le domande più difficili a cui rispondere sono spesso quelle più spontanee e naturali come per esempio: “Perché quella signora grida?”, “Perché piange?”, “Mamma (o papà o nonno/a), cosa è successo perché è tutto così?”, “Può capitare anche noi?”.
“Le notizie – continua Manca – in effetti sono spesso accompagnate da un forte tasso di allarmismo e emotività, si parla di morte e di morti e i bambini attraverso tutto questo, si immaginano il terremoto a modo loro, in base alle loro esperienze, al loro sviluppo cognitivo, alla loro emotività e a volte, soprattutto quelli più sensibili e fragili, possono essere particolarmente toccati”.
Allora di cosa hanno bisogno i bambini? Cosa devono fare i genitori? La psicologa dà una serie di suggerimenti utili su come affrontare queste situazioni:
– I BAMBINI HANNO BISOGNO DI NON PERDERE MAI LA SPERANZA, di capire ciò che succede ma di percepire nel contempo che c’è una via d’uscita, di comprendere soprattutto se è un qualcosa che può capitare anche a loro e alla famiglia, in cui possono morire. Sono molto spaventati dalla morte e le reazioni legate a questi eventi li portano a pensare alle conseguenze più negative.
– È SEMPRE IMPORTANTE SPIEGARE COSA SIA UN TERREMOTO, come funziona, perché avviene e sottolineare che ci sono tante persone sempre pronte ad intervenire in caso servisse. In caso spendere qualche minuto per spigare cosa fare se dovessero sentire una scossa di terremoto e soprattutto mantenere la calma. Non potete dire che a voi non potrà mai capitare, non sarebbe realistico, è importante tranquillizzali facendogli capire che la casa in cui vivono è solida, che ci sono case a prova di terremoto e altre che purtroppo sono costruite diversamente e che quindi rischiano di non reggere. Cercare di rassicurarli mantenendo sempre un’aderenza con la realtà.
– Ciò che fa più paura al bambino è il fatto di non poter vedere, di non capirne l’entità, di non riuscire a controllare l’evento e quindi di essere impotente, per questo dovete stare attenti che filtrino ciò che succede in maniera adeguata, per evitare di sovraccaricarli a livello emotivo.
– DETERMINATE IMMAGINI, LA RIDONDANZA, PAROLE ED IMMAGINI FORTI HANNO UN FORTE IMPATTO SULLA PSICHE DEI BAMBINI, PER QUESTO NON DEVONO ESSERE MAI LASCIATI SOLI NELLA VISIONE DI QUESTE IMMAGINI. Il genitore però deve stare molto attento alle proprie reazioni nel leggere le notizie o nel guardare la tv. Reazioni allarmistiche, affermazioni drammatiche, troppa emotività, fa automaticamente scattare nel bambino una preoccupazione.
– RISPONDETE A TUTTE LE LORO DOMANDE, ditegli che siete sempre disponibili a confrontarvi con loro, cercate di capire cosa pensano, la percezione che hanno dell’evento, come lo vivono, cosa pensano. Osservateli nel gioco, fate attenzione a ciò che dicono e soprattutto fateli DISEGNARE, fategli esprimere graficamente ciò che hanno dentro. I disegni parlano molto più delle parole.
– POSSONO ANCHE FARE DEGLI INCUBI, ci sono studi che hanno dimostrato che gli eventi di vita reali spaventano molto di più dei film horror perché si ha la percezione che possa capitare anche a loro, perché sono veri e realistici. Queste forti emozioni possono andare ad intaccare il sonno e possono manifestarsi anche di notte sotto forma di risvegli, difficoltà di addormentamento e di incubi notturni.
– Se richiedono un po’ PIU’ VICINANZA FISICA E CONTATTO bisogna dargliela perché in questo momento si sentono più fragili anche se nel contempo vanno sempre rassicurati e contenuti.
– Se volessero ESSERE D’AIUTO in qualche modo permetteteglielo, magari facendogli comprare qualcosa da far avere ai bambini coinvolti in modo che si sentano parte attiva dell’evento e non lo subiscano.
– Anche il ruolo dei NONNI e dei fratelli maggiori è fondamentale, devono seguire gli stessi consigli ed essere contenitivi e di supporto perché sono figure affettive di riferimento molto importanti per i bambini.