Un filo rosso unisce l’Italia e la Serbia, si tratta del filo rosso dell’eccellenza della medicina che porta il Campus della Salute otre confine. I nostri medici si sono infatti dedicati per due interi giorni (realizzando più di 800 visite) ai cittadini serbi nel solco di una nuova collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università di Belgrado. L’iniziativa vede la supervisione del Comune di Belgrado, il patrocinio dell’Ambasciata italiana ed è stata fortemente voluta dal console onorario di Serbia a Napoli, Marcello Lala. «Una bellissima iniziativa per i cittadini di Belgrado – dice l’ambasciatore d’Italia a Belgrado Carlo Lo Cascio – il Campus della Salute rafforza la nostra amicizia». L’appuntamento è stato preceduto da incontro che si sono tenuti alla Facoltà di Medicina con il Decano dell’Università e la lettura “Chronic endocrine-metabolic diseases: prevention programs and sustainability” da parte del Presidente del Campus Annamaria Colao, di recente eletta per il prossimo biennio presidente della Società italiana di endocrinologia. La giornata è proseguita con una visita dell’Ospedale di Belgrado e un focus in particolare con gli endocrinologi.
GLI AMBULATORI
Al Comune di Belgrado l’incontro con le istituzioni locali e la conferenza stampa. Poi le visite gratuite nel primo Campus Salute allestito a Belgrado, proprio di fronte al Comune di Belgrado dove c’era anche il vicesindaco Andreja Mladenovic. Sono stati attivati ambulatori di Nutrizione, Endocrinologia e Cardiologia con la presenza di medici del Campus e di medici del territorio. Presenti anche volontari del Campus e altri della Croce Rossa locale e dell’associazione HISPA. «La prevenzione e un corretto stile di vita – dice Annamaria Colao – sono al centro del nostro progetto. E siamo onorati di poter portare questa nostra iniziativa anche all’estero. In tal senso è stato molto importante poter contare sulla collaborazione del console onorario a Napoli».
IL PROGETTO
In questi dieci anni il Campus della Salute si è esteso in tutta la penisola. Solo nel 2018 ad esempio sono state effettuate 10.700 visite mediche, oltre 25mila prestazioni sanitarie, 20 eventi in tutta Italia, 6000 studenti coinvolti nelle varie discipline sportive che accompagnano in Italia il Campus. «Abbiamo potuto apprezzare a Napoli e non solo le grandi opportunità offerte dal Campus della Salute – prosegue la professoressa – e mi è sembrata una grande opportunità per il Paese che rappresento poter mettere insieme queste eccellenze che sono capaci di avere una grande attenzione al sociale, allo sport e ovviamente soprattutto alla salute».