Tempo di lettura: 2 minutiMilioni di ragazzi e ragazze oggi vedono il cibo e il corpo come nemici. L’età media dei pazienti si abbassa continuamente e si parla di una vera e propria epidemia sociale, dalle conseguenze devastanti e una sofferenza immane. Ci sono ragazzine di otto anni che si trovano già ad affrontare lo spettro dell’anoressia o della bulimia. Lo ricorda Laura Dalla Ragione, che dirige il Numero Verde SOS DCA della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla vigilia della giornata del Fiocchetto Lilla, di domani. Sono oltre tre milioni le persone in Italia che convivono con i disturbi del comportamento alimentare (Dca), di cui 2,3 milioni adolescenti. “I Disturbi del comportamento alimentari, specie anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata, sono in questo momento in Italia, come in tutto il mondo, una epidemia sociale, che riguarda fasce di popolazione sempre più estese. Negli ultimi dieci anni si è abbassata in modo vistoso l’età di insorgenza dei Disordini Alimentari – sottolinea Dalla Ragione – con esordi frequenti a 8-10 anni. La patologia non riguarda più solo gli adolescenti, ma va a colpire anche bambini in età prepubere, con conseguenze molto più gravi sul corpo e sulla mente”. Secondo le stime ufficiali, il 95,9% delle persone colpite sono donne e il 4,1% uomini, e in buona parte dei casi.
L’anoressia è il disturbo più pericoloso dal punto di vista della mortalità, intorno al 5-10%, e si stima che chi ne soffre abbia un rischio di morte dieci volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Oltre al numero verde 800180969, le istituzioni mettono a disposizione anche un sito, www.disturbialimentarionline.it, con la mappa di strutture e e associazioni dedicate ai Dca in Italia. Sono poche però quelle in grado di accogliere i ragazzi sotto i 14 anni, sottolinea Dalla Ragione, che hanno bisogno di cure particolarmente complesse. “Il trattamento integrato è infatti costruito da un piccolo esercito di professionisti (medici, psicologi, dietisti, filosofi, infermieri) che a 360 gradi affrontano queste complesse e insidiose patologie – spiega l’esperta, che è Presidente della Società Italiana Riabilitazione Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso -. Cercando di aprire un varco nel muro del controllo ossessivo della patologia anoressica attraverso il lavoro sul corpo, sulla parola, sul sogno”.
In molti casi, per fortuna, la guerra ai Dca si vince, anche quando si devono affrontare ad appena 11 anni. E’ il caso di Caterina, il cui nemico si chiama Anoressia Nervosa, affrontato quando le sue coetanee giocavano ancora con le bambole. Il diario di quei giorni è diventato un libro appena uscito (“Inchiostro” di Caterina Minni, Il Pensiero Scientifico). “Dal testo si comprende come questa malattia entri e sconvolga la vita delle famiglie che si trovano a dover affrontare una imprevista, drammatica esperienza – spiega Dalla Ragione, che ne ha sctitto la prefazione -. La maggior parte dei pazienti con Disordini Alimentari non sono consapevoli di avere una patologia e interpretano le altrui preoccupazioni come indebite ingerenze, dentro una scelta di vita che viene avvertita come valida e consapevole”.