Ancora corruzione. A Milano, un giro di tangenti in sanità ha portato ai domiciliari quattro primari di Ortopedia, due dell’ospedale Galeazzi e due del Gaetano Pini, e il direttore sanitario del Pini. E’ finito in carcere anche un imprenditore di alcune società di commercio all’ingrosso di articoli medicali e ortopedici.
“Non smetteremo mai di sottolineare l’impegno degli inquirenti – ha dichiarato Francesco Macchia, Presidente di Ispe -Sanità – Bisogna però prendere atto che, in sanità, i conflitti d’interesse esistono e sono costantemente presenti. All’azione a valle della magistratura contro il fenomeno ormai sistemico della corruzione in sanità, vanno quindi affiancate a monte forti azioni di sensibilizzazione per formare dirigenti medici e professionisti a gestire, accettare e risolvere i bias cognitivi che ne impediscono il riconoscimento e governare questi conflitti che, ripeto, sono inevitabili”.
“Il proseguire dei fenomeni corruttivi in questi anni – continua Macchia – ci impone di pensare che, all’enorme sforzo fatto attraverso l’attuazione della Legge 190/12, debba essere affiancata un’altra anticorruzione su base valoriale e culturale la quale, attraverso un’alleanza con le Regioni, i medici e le forze sane della sanità, porti all’attenzione e faccia finalmente applicare e rispettare criteri di merito nella selezione del personale, nel pubblico come nel privato per eliminare questi episodi alla radice.”
Su questo tema, il 6 giugno prossimo a Roma Ispe -Sanità terrà un incontro dal titolo “L’etica nell’arte della manutenzione della sanità. L’anticorruzione possibile: entriamo nel merito”, l‘obiettivo è dare un messaggio coordinato alle Regioni ai fini di coltivare nei giovani medici e nei futuri professionisti della sanità il seme dell’etica in sanità.
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