Tempo di lettura: 2 minutiTra scaramanzia e fede calcistica i tifosi del Napoli fanno gli scongiuri per i risultati di una ricerca scientifica secondo la quale i beniamini azzurri sono tra quelli che si allenano di più (5.330 ore impiegate con 4.804 ore di allenamento) e si infortunano di meno visti i 9 infortuni di questa stagione (4 in allenamento, 5 in partita).Insomma, al di là del folclore, la scienza dice che (con una percentuale di 0,8 infortuni su 1.000 ore di allenamento) dietro il gruppo azzurro c’è un altro grande team: quello dello staff medico, diretto da Alfonso De Nicola in collaborazione con Enrico D’Andrea e Raffaele Canonico, e di tutti i preparatori.
L’analisi
Condotto dal professor Ekstrand per l’UEFA, lo studio si basa sull’elaborazione dei dati relativi agli infortuni registrati da 35 squadre di calcio internazionali (tra cui il Napoli) in riferimento alle ore di allenamento e di partita impiegate da luglio a dicembre 2016. I valori riscontrati nella squadra del patron De Laurentiis sono particolarmente interessanti, ancor più se si considera che la media è pari a 2,6 infortuni con un picco di 9,3 per la squadra con il peggior piazzamento da questo punto di vista.
Prevenire l’infortunio
Il segreto di questi risultati è quello di guardare avanti, con un lavoro che mira a prevenire patologie muscolari e altre malattie in ambito sportivo. E nel caso di infortunio di qualunque tipo si lavora al veloce e totale recupero dell’atleta, per il benessere del giocatore, della squadra e della società affinché ci siano sempre meno indisponibilità in partita. Inoltre, gli studi dello staff sono volti all’eliminazione delle recidive. In caso di infortuno serio, si dà luogo all’intervento (se dovuto) in tempi strettissimi e a una riabilitazione veloce anche neuro-cognitiva. E’ così che Cristiano Lucarelli nel 2010 (aveva 35 anni) dopo la rottura del legamento crociato anteriore rientrò in campo dopo appena 107 giorni. Lorenzo Insigne recuperò a pieno dopo 125 giorni, e infine (notizie dei giorni nostri) Arek Milik è stato dichiarato guarito, per la stessa patologia dopo 97 giorni e convocato per la 23a gara di campionato in Serie A Bologna – Napoli a soli 114 giorni dall’intervento. Anche se, con le prestazioni di Mertens e compagni, dovrà lottare per ritagliarsi un posto da titolare.