Un gesto semplice, ma contagioso e alla portata di tutti. Un sorriso è la ricetta per vivere a lungo e lavorare felici. A decretarlo sono i dati scientifici. “Il sorriso è una porta aperta alla relazione e al benessere” spiega la master coach Marina Osnaghi. E per celebrarne i benefici, è nata anche una giornata internazionale che ricorre proprio oggi, primo venerdì di ottobre: il World Smile Day. La ricorrenza si celebra ogni anno dal 1999. A lanciare l’iniziativa fu l’artista statunitense Harvey Ball, colui che nel 1963 creò il celebre e inconfondibile design dello smile giallo, un simbolo universale e famoso in tutto il mondo, perché “lo smile non ha partito politico, non ha geografia, non ha religione”.
Per quanto riguarda la scienza: team di studiosi hanno dimostrato che basta ridere per migliorare la qualità della vita, la produttività sul lavoro, innescare sane relazioni sociali e perfino dimagrire. Tuttavia, i benefici sono chiari da tempo, infatti fu Ippocrate il primo a carpirne l’importanza, proprio il padre della medicina che nei suoi trattati affermò che “Da un sorriso nasce sempre un altro sorriso”. Susumo Tonegawa, Premio Nobel per la Medicina nel 1987, disse “chi è triste e depresso non riesce a tener lontane le malattie”.
Le ricerche dimostrano che sorridere è una vera medicina per il corpo e la mente. Alcuni studi riportati dal Los Angeles Times condotti dallo scienziato Lee Berk, dimostrano che ridere sviluppa la frequenza “gamma” nel cervello, che produce onde in grado di sincronizzare in maniera concreta l’attività neuronale e sostenere la memoria. Quando un sorriso nasce spontaneo, spiega Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia, che utilizza il sorriso nei propri corsi dedicati ai leader per potenziare capacità di resilienza e velocità di risoluzione delle soglie critiche di stress, “facilita la disponibilità interiore di chi sorride e quella dell’interlocutore che lo riceve. Se è di cortesia e formalismo non può avere lo stesso effetto Il nostro corpo e il nostro cervello ricevono l’energia trasmessa attraverso un sorriso vero o intenzionale. Sorridere favorisce sensazioni di benessere. Passare poi dal sorriso alla risata, permette un rilassamento fisico che dissipa le nuvole e permette di ricominciare ad utilizzare la neo corteccia per ponderare soluzioni e uscire dalla reazione emotiva determinata dallo stress della situazione”.
Sorridere insomma è terapeutico. Infatti anche in molti ospedali è praticata da anni la Terapia del Sorriso o la clownterapia, spesso utilizzata per far divertire i bambini e distrarli. Sorridere abbassa la pressione del sangue e può essere terapeutico anche per chi ha la pressione alta e per i pazienti appena colpiti da un ictus. Una ricerca presentata al convegno dell’American College of Cardiology ad Orlando, in Florida, dimostra che un sorriso giova alla circolazione del sangue come una lezione di aerobica perché favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni. Una risata “di cuore” aumenta anche la resistenza fisica allo stress e allenta la tensione. Un altro studio condotto dall‘International Journal of Obesity ha dimostrato che ridere per 15 minuti al giorno faccia perdere 2 chili all’anno. Insomma il messaggio è chiaro: sorridere alla vita, perché la vita sorrida.