Fino a poco tempo fa la tintarella era stata bandita, perché ritenuta dannosa per la pelle. Oggi gli esperti confermano che prendere il sole fa bene alla salute. Infatti, la carenza di vitamina D che molte persone soffrono deriva proprio dalla poca esposizione alla luce naturale dei raggi solari. Tuttavia, come in tutte le cose, non bisogna esagerare.
Come prendere i benefici del sole, senza danni
La luce solare è fonte primaria di vitamina D. La tendenza a iperproteggersi dal sole non risulta essere così salutare come sembrava. “L’importante è non esagerare o scottarsi, per non aumentare il rischio di tumori cutanei – ha spiegato il dott. Antonio Costanzo, responsabile di Dermatologia all’Istituto Clinico Humanitas. La scienza ha ormai dimostrato che l’esposizione solare aiuta molti aspetti, dal cuore, alle difese immunitarie, fino alla depressione. Tuttavia è bene ricordare come il troppo sole e la pelle scottata possano aumentare il rischio di ammalarsi di tumori cutanei, perciò è fondamentale proteggersi in maniera costante e adeguata.
Quanto e come proteggere i bambini
Un capitolo a parte lo meritano i più piccoli. Le scottature più pericolose sono quelle che si prendono in tenera età, quando le cellule sono ancora molto giovani e sensibili. E quelle ripetute nel tempo sulla stessa zona. È quindi importante continuare a proteggere con schermature alte la pelle dei più piccoli, molto più sensibile e delicata. Anche per gli adulti però vale la regola che il sole preso senza protezione invecchia e macchia la pelle. Non bisogna però schermarsi troppo, se non si vuole correre il rischio di non accumulare abbastanza vitamina D.
Carenza di vitamina D: ossa più fragili e patologie a rischio
Quello della carenza della vitamina D è un problema diffuso. La giusta quantità sarebbe 40 unità (fra i 20 e i 25 nanogrammi per millilitro). La maggior parte delle persone però ce l’ha sotto le 20 unità, con la conseguenza che ossa e denti sono più fragili e si è più esposti a squilibri fra cui patologie cardiovascolari, depressione ed infertilità.
«Tra i miei pazienti non ce n’è uno che abbia livelli di vitamina D nella norma», ha confermato Antonio Costanzo. «Non so quanto dipenda dal fatto che sono state alzate le soglie, ma sono tutti sotto i valori consigliati».
«Il sole influisce sul sistema immunitario in due modi – ha detto Costanzo -: tramite la vitamina D favorisce la produzione di peptidi, sostanze chimiche che hanno una potente azione antimicrobica, mille volte superiore alla penicillina: non solo uccidono i batteri, ma al sistema immunitario dicono “attenzione, c’è qualcosa che non va”». Il sole è anche uno dei migliori alleati del sistema immunitario, implicato nella crescita dei tumori. Questa scoperta è stata fatta di recente da un team di ricercatori del Georgetown University Medical Center, che hanno affermato come, attraverso la sua cosiddetta «frazione blu»,il sole riesce a penetrare più in profondità nel derma. «Lì ci sono tanti linfociti T, le cellule sentinella fondamentali per il sistema immunitario – ha continuato Costanzo -. L’anno scorso lo studio dei ricercatori americani, apparso su Nature scientific report, ha mostrato che la componente blu dello spettro solare aumenta la capacità di muoversi dei linfociti T e la loro produzione di perossido d’idrogeno: il perossido di idrogeno è l’acqua ossigenata, quindi un antibatterico”. Esposizioni alla luce blu dello spettro solare potrebbero essere un modo per contrastare le infezioni. “Un’altra ricerca apparsa su Science ha dimostrato che esporsi alla luce solare abbassa in maniera significativa la pressione arteriosa – ha concluso lo specialista -, mentre l’effetto anti-ipertensivo del sole è stato confermato anche da alcuni esperimenti del dermatologo Richard Weller dell’Università di Edimburgo, riportati dalla rivista New Scientist”.