Il 65% delle donne e il 59% degli uomini che convivono con una malattia reumatica devono fare i conti anche con ansia e depressione. Spesso sono le conseguenze del dolore quotidiano che comporta la patologia. Sono solo alcuni dei dati che emergono dall’indagine “Vivere con una malattia reumatica” realizzata da APMAR e WeResearch. In due casi su tre a soffrire di malattie reumatiche sono le donne: il 30 per cento dichiara di aver avuto un peggioramento della propria salute negli ultimi 12 mesi, rispetto al 23% degli uomini.
In generale, le malattie reumatiche hanno un impatto negativo sulla vita sociale e lavorativa di coloro che ne soffrono, ma a farne le spese maggiori sono le donne. Infatti, nel campione utilizzato nella ricerca (composto da oltre mille persone con malattie reumatiche) il dolore quotidiano, l’ansia, la depressione e le difficoltà nello svolgimento delle attività abituali sono maggiori nelle donne rispetto agli uomini che fanno rilevare dati comunque preoccupanti.
Se dalla vita sociale si passa a quella lavorativa, ad affrontare maggiori difficoltà sono, invece, gli uomini. Sul luogo di lavoro, 1 persona su 2 non parla dei propri diritti previsti per legge per paura di perdere la propria occupazione o diventare vittima di mobbing. Questo timore è più accentuato negli uomini rispetto alle donne con ben 16 punti percentuali di distacco (63% del sesso maschile contro il 47% di quello femminile). Una situazione allarmante che si traduce in diritti previsti per legge, ma troppo spesso negati perché “non reclamati”, come sottolinea l’associazione.
L’indagine, quali-quantitativa, è stata realizzata su tutto il territorio italiano, con metodologia CAWI on-line (Computer Aided Web Interview), su un campione di oltre 1020 persone con patologie reumatiche e si è focalizzata sulla qualità della vita delle persone che convivono con una malattia reumatica e sulla loro relazione col mondo del lavoro.